Vi sentite tristi senza un particolare motivo? Siete più stanchi e demotivati del solito? Volete solo nascondere la testa sotto al piumone e non pensare più a niente? Niente paura: è “colpa” del Blue Monday, il giorno più triste dell’anno. Se anche voi sentite il peso delle vacanze natalizie ormai terminate, del portafoglio “alleggerito” dai saldi, dei buoni propositi per il nuovo anno che sembrano già irrealizzabili e della solita routine che torna ad imporsi, allora siete proprio in umore da Blue Monday.
Ma perché si chiama così e chi lo ha “inventato”? Agli inizi degli anni Duemila, uno psicologo dell’università di Cardiff ha messo a punto un’equazione, secondo cui il terzo lunedì di gennaio sarebbe la giornata in cui ci sentiamo più depressi. Per risollevare l’umore, gli esperti consigliano di fare attività fisica, uscire con gli amici e anche concedersi qualche sfizio a tavola, nonostante le recenti feste.
Ma, ora, a 13 anni dall’istituzione del Blue Monday, il dottor Cliff Arnall fa una sorta di “marcia indietro” e chiede scusa per aver reso il mese di gennaio il più deprimente. Come riportano alcuni giornali britannici, Arnall spiega che il sentimento ormai legato al “Blue Monday” dal 2005 non è mai stato nelle sue intenzioni. Nella sua formulazione infatti, Arnall intendeva ispirare le persone ad agire e prendere decisioni audaci sulla vita, piuttosto che enfatizzare la tristezza di un giorno senza gioia durante l’anno. “Se si tratta di intraprendere una nuova carriera, incontrare nuovi amici, dedicarsi a un nuovo hobby o prenotare una nuova avventura, gennaio è davvero un grande momento per prendere queste grandi decisioni per l’anno a venire”, ha dichiarato.
In ogni caso, che si creda o meno che questo sia il giorno più triste dell’anno, quello che è certo è che il winter blues, la malinconia legata alla stagione invernale, esiste e colpisce le donne più degli uomini. In generale, secondo uno studio dell’Università di Glasgow che ha preso in esame i dati di 150mila persone, le donne sperimentano cambiamenti dell’umore con i cambi di stagione, inclusi più sintomi depressivi in inverno. Per la ricerca, pubblicata su Journal of Affective Disorders, raggiungono il picco in questa stagione umore basso, stanchezza e anedonia (l‘incapacità di provare piacere da attività che di solito si trovano divertenti).