Cinque giorni fa l’annuncio della chiusura e dei licenziamenti. L’Embraco, azienda del gruppo Whirlpool, ha confermato di volere azzerare la produzione in Italia nel 2018 con la chiusura dello stabilimento di Riva di Chieri (Torino) e i 497 licenziamenti. “L’azienda – fanno sapere Fiom e Uilm di Torino che oggi hanno incontrato l’azienda all’Unione Industriale – ha sottolineato che, nonostante le proposte formulate dal Mise e i volumi dichiarati a fine 2017, al momento non c’è l’intenzione di mantenere, nemmeno parzialmente, in attività lo stabilimento di Riva di Chieri, che occupa 537 lavoratori, 497 dei quali sono stati dichiarati in esubero. Giovedì l’azienda incontrerà il ministero del Lavoro per valutare la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali a fronte della presentazione di un piano di risanamento sul quale non sono emersi dettagli. Embraco e sindacati si rivedranno il 24 gennaio all’Unione industriale di Torino.
Tre giorni fa il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, aveva detto: “Dobbiamo fare tutto il possibile perché Whirpool e l’azienda riconsiderino la decisione. In questa fase non abbiamo subordinate, dobbiamo chiedere che ci sia un piano che consenta di tenere aperto lo stabilimento e continuare a produrre”. E anche il premier Paolo Gentiloni si era in qualche modo impegnato: “Ci lavoriamo, non vi lasciamo soli. Un pezzetto” di soluzione “già si è trovato, ma bisogna trovare una soluzione” complessiva.
Tre mesi fa l’Embraco aveva annunciato l’intenzione di ridurre i volumi produttivi dello stabilimento torinese e di delocalizzare l’attività in altre fabbriche del gruppo. Una scelta che ha reso impossibile l’utilizzo dei contratti di solidarietà applicati fino all’autunno. La notizia dei licenziamenti collettivi, per i sindacati, era nell’aria: l’azienda aveva infatti prorogato la chiusura dopo le festività fino al 12 gennaio, utilizzando ferie e permessi. Nel 2015, dopo la minaccia dello stop delle attività nelle fabbriche di Carinaro (Caserta), Albacina (frazione di Fabriano) e None (Torino) e mesi di trattative, il governo Renzi firmò con Whirlpool Italia un accordo che escludeva chiusure ed esuberi negli stabilimenti della Penisola. Embraco fa però capo alla filiale statunitense del gruppo, che quell’intesa non l’ha sottoscritta.