Cronaca

Consip, l’addio dell’indagato Del Sette. Il generale Nistri: “Tempo galantuomo” e il ministro Pinotti: “Servitore dello Stato”

L'alto ufficiale è indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio. L’ipotesi della Procura di Roma è che abbia riferito ai vertici di Consip (centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana) l’esistenza di un’indagine della Procura di Napoli su presunti appalti truccati

A un anno della sua proroga il generale dei carabinieri Tullio Del Sette lascia il comando. L’alto ufficiale è indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio. L’ipotesi della Procura di Roma è che abbia riferito ai vertici di Consip (centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana) l’esistenza di un’indagine della Procura di Napoli su presunti appalti truccati.

La vicenda, rivelata dal Fatto Quotidiano, è partita da Napoli ma poi è stata trasferita a Roma per competenza. Del Sette è “uno straordinario esempio” e “voglio dirgli che ho la certezza che il tempo è galantuomo, sempre” ha detto il nuovo comandante generale dell’Arma, Giovanni Nistri, rivolto al suo predecessore. Che ha parlato di un “ultimo anno per me a volte amaro“. Nel corso di una carriera iniziata nel 1970, ha aggiunto, “ci sono state pochissime amarezze, qualcuna difficile da assorbire”.

Nel corso della cerimonia di passaggio di consegna al vertice ha fatto così riferimento, senza mai nominarla alla vicenda Consip che lo vede coinvolto.Anche il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, ha rilevato che Del Sette ha servito “con impegno e onore l’Italia con le spalle dritte e onestà intellettuale”, accennando a sua volta “a qualche amarezza del comando”. Parole di stima anche da parte del ministro della Difesa Roberta Pinotti che ha definito Del Sette “un vero e indefesso servitore delle istituzioni”.

Era stato Luigi Marroni, ex ad di Conspi, vicino al Pd e tra l’altro ex assessore alla Sanità in Toscana a mettere nei gai Del Sette. A fine 2016 Marroni aveva incaricato una società privata di compiere una bonifica degli uffici, così da individuare eventuali microspie e così agli inquirenti aveva spiegato che “è stato il presidente della Consip Luigi Ferrara a dirmi che lo aveva messo in guardia il comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette“.