Assolto con la stessa formula anche l’architetto Silvano Arcamone, ex capo dell’ufficio tecnico comunale, difeso dagli avvocati Roberto Guida e Gennaro Tortora. Il pm Celeste Carrano - che con i sostituti Giuseppina Loreto e Henry John Woodcock aveva condotto l’inchiesta - aveva chiesto la condanna a tre anni per la corruzione e tre anni e 4 mesi per l'induzione
L’ex sindaco di Ischia Giosi Ferrandino è stato assolto al processo per i presunti illeciti negli appalti per la metanizzazione dell’isola assegnati alla Cpl Concordia. La sentenza è stata emessa dalla I sezione del Tribunale, presidente Francesco Pellecchia. Ferrandino, difeso dagli avvocati Alfonso Furgiuele e Giovanvattista Vignola, è stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” da entrambi i capi di imputazione contestati: corruzione per asservimento della funzione (art. 318) e induzione indebita a promettere utilità (219 quater).
Assolto con la stessa formula anche l’architetto Silvano Arcamone, ex capo dell’ufficio tecnico comunale, difeso dagli avvocati Roberto Guida e Gennaro Tortora. Il pm Celeste Carrano – che con i sostituti Giuseppina Loreto e Henry John Woodcock aveva condotto l’inchiesta – aveva chiesto la condanna a tre anni per la corruzione e tre anni e 4 mesi per l’induzione.
Ferrandino era stato arrestato il 30 marzo 2015. Insieme al primo cittadino dell’isola erano finite in manette altre 10 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere, abuso d’ufficio, corruzione e corruzione internazionale. Secondo l’accusa, la Cpl Concordia avrebbe firmato due convenzioni che prevedevano l’impegno a erogare la somma complessiva di oltre 300mila euro all’albergo della famiglia di Ferrandino e ad assumere come consulente il fratello del sindaco, ricevendo in cambio l’affidamento dei lavori per la metanizzazione.
Secondo i magistrati napoletani il sindaco del Pd avrebbe ricevuto una serie di favori in cambio dell’appalto dei lavori. Ma l’ipotesi della Procura non è stata accolta dai giudici.