A far scattare le indagini è stata la denuncia dei genitori della ragazza che - dopo aver letto alcuni messaggi sul suo telefonino - insospettiti dallo strano comportamento a scuola e nei loro confronti, sono arrivati a scoprire quanto stava accadendo. L'istituto gesuita di costituirà parte civile
Per due mesi ha approfittato delle ore in cui dava lezioni private per abusare una studentessa minorenne. Così un professore di lettere dell’Istituto Massimo di Roma – scuola fondata nel 1551 dalla Compagnia di Gesù – è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale. A far scattare le indagini è stata la denuncia dei genitori della ragazza che – dopo aver letto alcuni messaggi sul suo telefonino – insospettiti dallo strano comportamento a scuola e nei loro confronti, sono arrivati a scoprire, anche per stessa ammissione della figlia, che da due mesi era vittima di abusi sessuali.
Le avances dell’insegnante sono partite ad ottobre, quando la ragazza ha cominciato a prendere ripetizioni. Due mesi di terrore che hanno cambiato drasticamente i comportamenti della giovane, sia a scuola sia nei confronti dei genitori. Proprio gli atteggiamenti insoliti della ragazza hanno insospettito la mamma e il papà. Su delega del sostituto procuratore, Stefano Pizza, la giovane è stata poi ascoltata in audizione protetta a piazzale Clodio. Un colloquio durante il quale ha confermato le violenze. Le ulteriori indagini, attraverso anche l’analisi dei tabulati dei telefonini, hanno consentito agli investigatori di verificare l’attendibilità delle parole della 15enne ed arrestare il docente con l’accusa di atti sessuali con minorenne.
Le violenze avvenivano al di fuori dell’orario scolastico, nell’aula dove il professore, 53 anni, teneva lezioni private. A mettere fine agli abusi, gli agenti della polizia di Stato del commissariato Viminale, diretto da Giovanna Petrocca che, insieme alla Procura di Roma, ha avviato le indagini. L’uomo si trova ora in arresto e per lui il gip del Tribunale di Roma ha disposto la custodia cautelare in carcere.
“L’Istituto sta apprendendo solo ora fatti che ignorava e rispetto ai quali, ove fossero accertati, è parte offesa e quindi, in un eventuale processo penale, si costituirà parte civile. Si affida perciò alla Magistratura, nella quale – si legge in una nota della scuola – nutre assoluta e piena fiducia. Dal punto di vista disciplinare, azionerà nei confronti del docente il procedimento disciplinare imposto dalla legge per accertare i fatti anche sotto questo profilo, che è quello che rientra nella sua diretta responsabilità“. L’Istituto Massimo, nel cuore dell’Eur, è una scuola prestigiosa dove negli anni si sono diplomati noti economisti, politici, personaggi dello spettacolo e professionisti della Capitale, da Giancarlo Abete a Luca Cordero di Montezemolo, da Mario Draghi a Francesco Rutelli.