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Elezioni Lombardia, Fontana: “Razza bianca? Espressione infelice, me ne dolgo”. Gori: “Non era una gaffe”

A due giorni dalla frase sulla "razza a rischio" e dopo aver insistito sull'argomento sostenendo che di razza parla la Costituzione il candidato del centrodestra alla poltrona di governatore della Lombardia fa una mezza marcia indietro. Mezza perché se è vero che in qualche modo scusa, contemporaneamente ritorno sul tema migranti parlando di "rischi per il paese". Gori: "Non è stato un lapsus, è quello che pensa"
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A due giorni dalla frase sulla “razza a rischio” e dopo aver insistito sull’argomento sostenendo che di razza parla la Costituzione Attilio Fontana, candidato del centrodestra alla poltrona di governatore della Lombardia, fa una mezza marcia indietro. Mezza perché se è vero che in qualche modo scusa, contemporaneamente ritorno sul tema migranti parlando di “rischi per il paese”. “Partiamo dal presupposto che sicuramente ho usato un’espressione infelice e sbagliata, questo l’ho detto nell’immediato e lo ribadisco in questa sede. In merito però credo sia meritevole di essere oggetto di attenzione. Io credo che questa immigrazione incontrollata rischi di creare dei grossi problemi al futuro del nostro Paese, questo è il significato di quello che volevo dire. Ho usato un’espressione sbagliata e di questo mi dolgo“. “Io non ho fatto distinzioni, non ho fatto un discorso di prevalenza. Io ho detto – dice in una intervista a Rtl 102.5 -che il nostro popolo rischia di essere sommerso, ho usato un termine sbagliato e lo riconosco”. Anche se “credo che questa immigrazione incontrollata rischi di creare gravi problemi in futuro al nostro Paese. Questo – ha aggiunto – è quello che volevo dire”.

Sul tema migranti l’ex sindaco di Varese rimarca: “Credo che la cosa più sbagliata sia lasciare che chiunque possa entrare senza un controllo, senza una programmazione che dica che lavoro faranno, che scuola seguiranno, che servizi sociali potranno assisterli. Così è una follia che ritengo pericolosa per il nostro futuro e il futuro dei nostri figli”. Il leghista ha aggiunto che se eletto “pretenderebbe dal governo centrale che si organizzasse e presentasse un progetto dicendo come, dove e quanti immigrati intende far entrare“.

Per Giorgio Gori, candidato del centrosinistra, non è stata una gaffe: “Che un avvocato non capisca il senso con cui la parola razza è citato in Costituzione mi sembra un problema. Peraltro ci sono anche intellettuali e scienziati che – dice a Radio Capital – si sono mobilitati perché anche nella Costituzione, che è stata scritta 70 anni fa sulla base di conoscenze scientifiche un po datate, quella parola possa venir meno. E in ogni caso mi pare esattamente il senso opposto a quello che dice Fontana”. Alla domanda se Fontana debba ritirarsi dalla corsa per Palazzo Lombardia dopo le polemiche scoppiate per la sua frase, Gori ha risposto: “No, non lo penso affatto, non sta a me dirlo. Penso che se il lapsus c’è stato è stato lapsus freudiano, cioè ha detto quello che pensa. Del resto sui temi dell’immigrazione e sui diritti civili in generale Fontana anche in passato è stato molto estremo. È molto salviniano da questo punto di vista, non il mite moderato che si racconta”. Ma quella frase porterà più voti a Fontana? “Credo che questo sia servito a compattare una parte della sua base politica. Questa mattina Vittorio Feltri ha scritto con quell’uscita Fontana ha già vinto. Io invece credo che sia la minoranza. La Lombardia è una non è una regione di razzisti. Poi probabilmente c’è qualcuno che lo è e voterà Fontana”.

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