I fratelli Silvia ed Eligio Scalas sono stati condannati per maltrattamenti e percosse ai danni di minori. Le indagini e le riprese video all'interno della struttura nella zona del Pigneto hanno fatto emergere violenze, vessazioni, e frasi volgari, anche razziste, nei confronti dei 17 bambini ospiti della struttura
Hanno maltrattato diciassette bambini, di età compresa tra i cinque mesi e i tre anni, insultando con frasi volgari e prendendoli a schiaffi. Con questa accusa i fratelli Silvia ed Eligio Scalas, gestori di un asilo nido, risultato anche abusivo, sono stati condannati a cinque anni di reclusione dal gup di Roma. I due ospitavano i piccoli in una struttura nella zona del Pigneto sprovvista di qualsiasi autorizzazione. Per gli imputati, che hanno scelto il rito abbreviato, il pm aveva sollecitato una condanna a sei anni di reclusione per maltrattamenti e percosse ai danni di minori. Il gup Angela Gerardi ha disposto anche un risarcimento di 10mila euro in favore di ogni bambino maltrattato.
Le indagini, effettuate anche con intercettazioni e riprese video all’interno della struttura, erano partite dalla denuncia dei genitori di una bambina di due anni: la mamma e il papà si erano resi conto che qualcosa non andava perché la figlia aveva un comportamento strano. Quelle che le telecamere installate dagli investigatori hanno portato alla luce è un mondo di violenze e vessazioni, fisiche e psicologiche, a cui i piccoli ospiti erano sottoposti quotidianamente. I bambini venivano presi di mira con espressioni volgari, addirittura con epiteti a sfondo razzista e sessuale, malmenati e lasciati sul tappetino dei cani. I due condannati erano stati arrestati e portati in carcere nel giugno scorso. In questo momento si trovano agli arresti domiciliari.