Tim Cook torna sul caso e per arginare le polemiche dei consumatori annuncia novità con il prossimo aggiornamento del sistema operativo. Il Ceo ha quindi ribadito la "purezza" delle azioni dell’azienda, ma si è scusato "per chiunque abbia pensato che avessimo altri tipi di motivazione"
Dopo le polemiche sul rallentamento dei vecchi iPhone, Apple ha deciso di tirarsi fuori e lasciar scegliere agli utenti se preferiscono mantenere un telefono più lento ma affidabile, o optare per performance normali ma con il rischio che il melafonino si scarichi all’improvviso, magari in una situazione di emergenza. Una novità annunciata da Tim Cook ai microfoni dell’emittente statunitense Abc. Cook ha spiegato che a breve sarà distribuito “un aggiornamento del sistema operativo iOS con cui gli utenti potranno vedere lo stato di salute della loro batteria in modo trasparente”. Se non vorranno il calo delle prestazioni, “potranno disattivarlo“, ma “non lo raccomandiamo” ha detto il Ceo di Apple.
“Quando abbiamo diffuso l’aggiornamento, abbiamo detto di cosa si trattasse, ma non credo che molte persone abbiano prestato attenzione”, ha osservato Cook, che tuttavia ha ammesso: “Forse avremmo dovuto essere più chiari“. Il Ceo ha quindi ribadito la “purezza” delle azioni dell’azienda, ma si è scusato “per chiunque abbia pensato che avessimo altri tipi di motivazione”. Le batterie vecchie, ha spiegato Cook, “hanno una probabilità di creare un riavvio inaspettato”, che potrebbe accadere quando si ha più bisogno dello smartphone, ad esempio per “una chiamata di emergenza”.
È questo il motivo per cui Apple ha deciso di rallentare gli iPhone, ha assicurato. “Al cuore di ogni decisione che prendiamo c’è l’utente”. Ma Apple ha anche offerto agli utenti una sostituzione scontata della batteria (da 89 a 29 euro in Italia), per cercare di arginare il malcontento dei suoi utenti. Nonostante questo, la società rischia però azioni legali: negli Stati Uniti è salito infatti a 39 il numero delle class action, mentre la Francia sta conducendo un’indagine per “truffa” e “obsolescenza programmata”.