Ospite di Myrta Merlino a L’Aria che Tira (La7), Silvio Berlusconi esordisce denunciando, come sempre, il pericolo del M5S: “Mi sento un giovane in campo. Mi sono sempre stancato della politica, non mi è mai piaciuta e non mi piace assolutamente neppure adesso. Ma ho sempre sentito forte il dovere di essere in campo, adesso perché il Paese non finisca nelle mani di una setta pericolosa che si chiama 5 stelle e che distruggerebbe il Paese e il ceto medio con ogni tipo di tassa”. Nel caso poi la corte di Strasburgo dovesse giudicarlo candidabile, Berlusconi sentirebbe “il dovere di tornare a Palazzo Chigi”. Ma aggiunge: “Lo ritengo poco probabile, perché conosco i tempi delle decisioni della corte di Strasburgo. Se andassi a Palazzo Chigi, Salvini potrebbe andare bene al ministero dell’Interno, centravanti da sfondamento qual è. Se invece non sarò al governo, ci sarà un autorevolissimo primo ministro, che saprà certamente dirimere tutti i contrasti. Ho un nome nel cassetto, ma non lo rivelo assolutamente”. E sottolinea: “Non si può uscire dall’euro e anche Salvini ne è assolutamente convinto, penso che usi diplomaticamente questo strumento per far paura all’Europa che, con un’altra uscita, sarebbe finita. L’unico punto del programma su cui abbiamo da discutere io e Salvini è la legge Fornero. Salvini insiste sull’azzeramento della legge, noi insistiamo sull’azzeramento dei suoi effetti negativi”. Commento finale sulle dichiarazioni rese ieri a Otto e Mezzo dall’imprenditore Carlo De Benedetti: “Ci siamo sentiti e lui con me non è stato affatto sprezzante. Gli avevo detto che volevo telefonare ai direttori dei suoi giornali per correggere certe loro posizioni. E lui mi ha detto: ‘Fallo pure’. Su De Benedetti io direi che ‘de minimis non curat praetor’. E’ una cosa assolutamente minore. C’è gente che si diverte a fare battute e a dare pagelle come Scalfari e chi, come me, si rimbocca le maniche e lavora sodo per restituire la democrazia nel nostro Paese”