“Non è tempo di scardinare i pilastri del nostro sistema, da quello pensionistico a quello fiscale. Non è tempo di cicale ma è il tempo della competenza, della serietà”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, durante l’inaugurazione dell’anno dell’università Luiss di Roma. Chiaro il riferimento alle tante promesse elettorali delle ultime settimane, tra cui la flat tax e l’abolizione della legge Fornero, che rischierebbero di far deragliare i conti pubblici. “Guai a dimenticare tra gli obiettivi della prossima fase politica quello di passare dalla stabilizzazione e leggerissima flessione a una fase di riduzione, graduale e sostenibile ma significativa, del nostro debito pubblico – ha aggiunto Gentiloni – se ne parla un po’ poco, deve essere uno degli obiettivi principali”.
“I risultati raggiunti” sui conti sono “costati sacrifici a famiglie, imprese e lavoratori” e “non possono essere dilapidati”, ha continuato il premier e esponente Pd. “Disperderli o dilapidarli sarebbe assolutamente irresponsabile“. Gentiloni si è detto comunque “fiducioso, perché l’Italia è da 70 anni, nonostante la frequenza dei cambi di governo, il paese più coerente e stabile tra i paesi europei e in cui i fondamentali sono più riconoscibili a livello internazionale e dagli investitori. Alla frequenza dei cambi di governo non ha corrisposto un andamento altalenante in politica estera, economica, nei confronti degli investitori. Questo non vuol dire che non abbia problemi ma l’Italia è un Paese che non merita fiducia, e lo merita soprattutto da parte nostra”.