Invettiva impetuosa dell’europarlamentare di Forza Italia, Alessandra Mussolini, a L’Aria che Tira (La7) sulla discussa battuta pronunciata dal comico Gene Gnocchi a Dimartedì. “Questa è finta satira di finti comici, sono fregnacce”, afferma Mussolini che subito dopo si rende protagonista di una vivace polemica col giornalista de Il Fatto Quotidiano, Gianni Barbacetto, da lei appellato “Barba nonché Cetto”. “Sul cognome Mussolini non faccio battute”, replica la firma del Fatto. “Guarda che era una cosa carina”, risponde l’europarlamentare. “Mussolini no, perché è una cosa orribile”, ribatte Barbacetto. La conduttrice Myrta Merlino cerca di sedare il battibecco, difendendo Alessandra Mussolini, che, a sua volta, insorge: “Ma qui sono diventati tutti Gene Gnocchi? Non ti ho preso in giro, Barbacetto. Io sono anche autoironica. Oh Dio mio, che cosa atroce”. Poi si rivolge al deputato Pd, Andrea Romano, ospite in studio: “Non far fare la legge a coso… a ‘come si chiama’… a Fiano. Altrimenti sono inguaiata, figlio mio, e non posso più parlare. Io sono fatta così, perché le mie radici sono napoletane. Non volevo offendere Barbacetto, anzi datemi il suo numero di telefono”. Poi tuona contro Gene Gnocchi: “Ha fatto un’affermazione grave e non è successo niente. E invece un’altra parte politica non può dire niente, perché altrimenti viene massacrata. Dire ‘maiale’ in riferimento a Claretta Petacci è una cosa gravissima, perché si offende una donna, la cui unica colpa era quella di essere stata l’amante di Benito Mussolini. E’ stata una battuta che non fa neppure ridere. La Boldrini, che si strappa la parrucca e i capelli, ha detto qualcosa su questo? Gene Gnocchi si dovrebbe scusare davanti alla gente. E Floris? Si è messo pure a ridere”
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