Il candidato presidente del Consiglio M5s ha chiuso la tre giorni di formazione a Pescare lanciando i 20 punti "per la qualità della vita". Sul palco insiema a lui anche alcuni dei volti che saranno presentati nei collegi uninominali: dai giornalisti Paragone e Carelli, fino al comandante Gregorio De Falco. In prima fila Casaleggio, assente Grillo
Venti punti per la “qualità della vita“: dal daspo per i corrotti e la riforma della prescrizione, al reddito di cittadinanza e al superamento della buona scuola. Poi meno tasse, superamento della legge Fornero e una pensione minima di 780 euro. Con un grande assente: il referendum sull’euro. Luigi Di Maio dal palco della scuola di governo M5s a Pescara ha presentato il programma elettorale del Movimento. L’attesa maggiore era per i nomi di chi ha vinto le Parlamentarie e quindi correrà in lista con il Movimento, ma l’annuncio è slittato di alcune ore. Nel frattempo ha però presentato alcuni degli esterni che “lavoreranno con il Movimento” nelle prossime settimane e a cui ha chiesto di candidarsi per i collegi uninominali. Tra loro il comandante Gregorio De Falco – il più applaudito dalla platea; Vincenzo Zoccano presidente del Forum italiano disabilità; i giornalisti Gianluigi Paragone e Emilio Carelli e il presidente di Adusbef Elio Lannutti. “I nostri 300 candidati agli uninominali”, ha commentato il candidato premier, “faranno tremare i polsi agli altri partiti. In questi giorni alcuni esponenti di altri partiti hanno chiamato i nostri candidati supplicandoli di non farlo perché altrimenti li costringeranno a fare brutta figura”. Poco prima Di Maio aveva introdotto tre portavoce donne che hanno lavorato in Parlamento nella scorsa legislatura: Paola Taverna, Giulia Grillo e Laura Castelli.
“Per noi sono importanti due cose: l’intelligenza e il cuore”, ha esordito il candidato premier grillino. “Se oggi siamo qui è perché in questi anni chi ha governato non ha mai messo cuore, umanità, nelle scelte che faceva”. Il nostro “non è un programma né di destra, né di sinistra”. Quindi lo slogan che sarà usato nelle prossime settimane: “Partecipa, scegli, cambia”: “E’ la nostra storia, abbiamo iniziato tutti così nel M5s. E ora, se vorranno gli italiani, cambieremo l’Italia dal governo”. Di Maio ha quindi illustrato uno per uno i punti del programma, subito pubblicati sul blog di Grillo. Innanzitutto l’abolizione delle leggi inutili: l’obiettivo M5s è quello di procedere alla cancellazione di 400 leggi. Come già annunciato nei giorni scorsi, sul sito leggidaabolire.it tutti i cittadini possono proporre i provvedimenti che vorrebbero vedere tolti. “Stop alla giungla delle leggi, meno burocrazia per imprese e cittadini”, è il concetto. Al secondo punto compare “smart nation: nuovo lavoro e lavori nuovi”. E’ uno dei pallini di Davide Casaleggio, ovvero “investimenti ad alto moltiplicatore occupazionale per creare nuove opportunità di lavoro e nuove professioni”; “investimenti in nuova tecnologia, nuove figure professionali, internet delle cose, auto elettriche, digitalizzazione PA”. Terzo punto: reddito di cittadinanza. E’ questo invece il cavallo di battaglia da sempre del Movimento, su cui i grillini vogliono puntare tutto anche durante questa campagna. “Non pagheremo le persone per stare sul divano”, ha detto Di Maio. “Investiamo oltre 2 miliardi di euro per la riforma dei centri per l’impiego: facciamo incontrare davvero domanda e offerta di lavoro e garantiamo formazione continua a chi perde l’occupazione. Con la flex security le imprese sono più competitive e le persone escono dalla condizione di povertà”. Quarto punto: la pensione di cittadinanza “mai più sotto i 780 euro”, ovvero “1.170 euro netti al mese per una coppia di pensionati”. Quinto punto: meno tasse. A cui seguono una serie di promesse: “Riduzione delle aliquote Irpef, niente tasse per redditi fino a 10mila euro, manovra choc per le piccole e medie imprese, riduzione del cuneo fiscale e riduzione drastica dell’Irap, abolizione reale degli studi di settore, dello split payment, dello spesometro e di Equitalia, inversione dell’onere della prova: il cittadino è onesto fino a prova contraria”.
Al sesto punto: tagli agli sprechi e ai costi della politica. L’obiettivo è risparmiare 50 miliardi che tornano ai cittadini. E per farlo: “Stop a pensioni d’oro, vitalizi, privilegi, sprechi della politica e opere inutili. Riorganizzare le partecipate, spending review della spesa improduttiva”. Settimo punto: sicurezza e legalità. Il M5s vuole proporre l’assunzione di 10mila persone nelle forze dell’ordine e la creazione di due nuove carceri per dare a cittadini più sicurezza. Otto: stop al business dell’immigrazione. Che per Di Maio e i suoi significa: “Cooperazione internazionale finalizzata a stipula trattati per rimpatri. 10.000 nuove assunzioni in commissioni territoriali per valutare, in un mese, come negli altri Paesi europei, se un migrante ha diritto a stare in Italia o no”. Nove: tutela dei risparmi dei cittadini. Ovvero “Risarcimenti ai risparmiatori truffati”. Ma anche la proposta di “creare Procura nazionale per reati bancari e una riforma bancaria Glass Steagall act contro le speculazioni”. Dieci: la sanità. Che significa per i 5 stelle “più risorse per la Sanità Pubblica e riduzione liste di attesa per esami medici”. Di Maio si è poi soffermato sulle politiche per la famiglia e, come compare all’undicesimo punto, ha promesso 17 miliardi per aiutare le famiglie con figli. “Applicazione del modello francese, rimborsi per asili nido, pannolini e baby sitter. Introduzione Iva agevolata per prodotti neonatali, per l’infanzia e per la terza età. Innalzamento importo detraibile per assunzione di colf e badanti”. Dodici: la creazione di una banca pubblica per gli investimenti per piccole imprese, agricoltori e famiglie.
Tra i punti fondamentali naturalmente anche la riforma della giustizia. Quindi rafforzamento del 416ter sul voto di scambio politico mafioso. Ma anche riforma della prescrizione con la sospensione dal primo grado di giudizio o dal rinvio a giudizio”. “Istituiamo il daspo per i corrotti: se sei corrotto non devi più avere a che fare con la Pubblica amministrazione” e il M5s vuole inserire “agenti sotto copertura per i reati di corruzione e le intercettazioni informatiche con i virus trojan nei Pc e negli smartphone sempre per i reati di corruzione”. Quindi quattordici: giustizia rapida, equa ed efficiente. Che per i 5 stelle vuol dire “riduzione della durata dei processi e certezza del processo e della pena”. Punto quindici: green economy. I 5 stelle propongono di lavorare per un’Italia 100% rinnovabile, creando così 200mila posti di lavoro da economica riciclo rifiuti. E “l’uscita da petrolio entro 2050 con 1 milione auto elettriche”. Sedici: riduzione del rapporto debito pubblico/pil di 40 punti in 10 anni. “Più ricchezza con maggiori investimenti in deficit, ad alto moltiplicatore e con maggiore occupazione. Riduzione spese improduttive. Tagli a sprechi. Lotta a evasione fiscale”. In proposito Di Maio, parlando di Europa ha precisato che il M5s “non vuole rompere con l’Ue” ma, sul deficit, “vuole andare ai tavoli europei per chiedere ciò che altri Paesi hanno avuto” e poter fare “investimenti in deficit in settori ad alto moltiplicatore”.
Poi, naturalmente, superamento della riforma Renzi sulla Buona scuola. Battaglia di cui da tempo si sono fatti portavoce in Parlamento: “Piano assunzioni razionale in base a fabbisogno scuole. Incremento spesa pubblica per istruzione. Abolizione del precariato”. Diciotto: valorizzazione e tutela del made in Italy: “Italia.it diventa la piattaforma e-commerce per i prodotti made in Italy nel mondo. Maggiore tutela dei beni culturali. Salvaguardia della qualità dei prodotti italiani minacciati dai trattati internazionali. Creazione di un Ministero del Turismo”. Infine diciannove: investimenti produttivi (“50 miliardi nei settori strategici”). E venti: superamento della legge Fornero.