L'esponente di Liberi e Uguali ed ex segretario Pd: "Renzi ha rimesso qualche macchiolina al giaguaro". E sui risultati del suo governo: "Non si può chiamare posto di lavoro un’occupazione statistica che consente di dire che è occupato uno che lavora un’ora in una settimana", per cui il milione di posti di lavoro in più "è un inganno che fa male al sistema"
“Il giaguaro si è rimesso qualche macchiolina… qualche macchiolina gliel’ha rimessa pure Renzi” e “questo lo vede anche un bambino”. Ha ripescato la ormai storica metafora, Pier Luigi Bersani, per parlare del possibile “inciucio” tra Silvio Berlusconi e il leader Pd. “I numeri non ci sono”, si è detto convinto l’ex segretario Pd, oggi esponente di Liberi e Uguali, parlando su Radio Capital. Ma che almeno in teoria “un governo Renzi–Berlusconi” sia una possibilità, per Bersani è fuor di dubbio: “Se seguo le tracce non posso avere dubbi su questo, la legge elettorale l’hanno fatta insieme, vuole che nell’istinto di Berlusconi non ci sia che è meglio parlare con Renzi che con la Lega e Salvini? E vuol che Renzi non abbia rinunciato a questa idea originaria per cui facendo fuori la sinistra si possa ereditare l’elettorato di Berlusconi, di un Berlusconi al tramonto?”.
Quanto alla possibilità che LeU parli con i 5 Stelle, “è un dovere, fare una alleanza di governo è tutto un altro film“. “E’ chiaro che se Di Maio viene a dirmi: vado fuori dall’Euro, sull’antifascismo balbetto, sugli immigrati sto un po’ con la destra, sul fisco viva la mamma… io gli dico ciao”.
Parlando dei risultati del governo Renzi, l’ex ministro dello Sviluppo economico ha detto che “non si può chiamare posto di lavoro un’occupazione statistica che consente di dire che è occupato uno che lavora un’ora in una settimana o una settimana in sei mesi”, per cui il milione di posti di lavoro in più “è un inganno che fa male al sistema”.