L'uomo, una guardia giurata 48enne di Bellona, prima dell'omicidio ha sparato a un barista, poi si è affacciato dal balcone aprendo il fuoco con un fucile. Ferito anche il comandante dei carabinieri. La figlia è riuscita a fuggire. È un militante di Forza Nuova e, secondo Il Mattino, era già stato denunciato tre volte per violenza
Spara nel bar vicino alla sua abitazione e di nuovo in strada, poi sale le scale di casa, si affaccia dal balcone e apre di nuovo il fuoco all’impazzata con un fucile da caccia, ferendo 5 persone. Una cinquantina di colpi in tutto. Infine le urla e gli scatti d’ira. “Ho ucciso mia moglie”, ripete più volte l’uomo prima di rientrare. Ed è vero, accerta la questura e conferma il 118 a ore di distanza, quando entra nella villetta. Nel frattempo, l’uomo esce ancora una volta: lancia una bombola del gas verso il parcheggio di un vicino supermercato.
Poi si rifugia nella sua abitazione nel centro di Bellona, un paese del Casertano, dove resta barricato a luci spente. Sotto la finestra c’è anche suo padre: “Davide, Davide, basta”, ripete l’uomo senza ottenere alcuna risposta dal figlio. Dopo oltre 5 ore di assedio i carabinieri entrano in casa: Davide Mango, ex guardia giurata di 48 anni originaria di Pastorano, rivolge la pistola verso la sua testa e spara. Sopravvive per qualche minuto, ma muore prima dell’arrivo dei soccorsi.
Oltre sei ore d’inferno in un questo paese di 6mila anime a mezz’ora di strada da Caserta. Nelle vie del centro per un intero pomeriggio restano appostati carabinieri, polizia e anche i cecchini sui tetti. Perché Mango non si arrende e ha con sé un mini-arsenale, regolarmente detenuto. Può ancora far male, uccidere. Cercano di contattarlo telefonicamente i negoziatori arrivati sul posto mentre le forze dell’ordine chiudono le strade attorno a via Cafaro e via Aldo Moro dopo aver fatto evacuare le abitazioni più vicine a quelle d’uomo. “C’è tuo figlio che ti aspetta nell’ambulanza. Vieni. Hai due pistole e due fucili e noi non possiamo venire da te”, ripetono gli uomini del reparto operativo da dietro un muretto per evitare di essere colpiti.
Tutto ha inizio attorno alle 16. “Davide si è fermato con la sua auto davanti al bar nei pressi di casa sua, imbracciava un fucile. È entrato nel locale e ha sparato verso il barista rimasto ferito – racconta Vincenzo, militante di Forza Nuova e amico di Mango – Poi è uscito e ha sparato ad una donna, quindi è salito a casa e ha esploso diversi colpi contro la moglie. È uscito sul balcone sparando a chiunque gli capitasse sotto tiro”. Cinque i feriti, nessuno in modo grave. Tra loro ci sono anche anche il comandante della stazione dei carabinieri di Vitulazio, Crescenzo Iannarelli, e un uomo che si trovava lì di passaggio alla guida della sua Opel Corsa.
Poco prima le grida dell’uomo dal balcone che annunciava l’omicidio della consorte, mentre la figlia di 14 anni è uscita dal palazzo trovando rifugio in un supermercato. Alle forze dell’ordine avrebbe poi raccontato che la madre era riversa a terra per le scale. Lì troveranno la donna, Anna Carusone, 50 anni, poco dopo le 20, i carabinieri: è ormai morta a causa dei colpi di fucile sparati contro di lei dal marito, forse perché aveva tentato di lasciarlo.
Mango, secondo Il Mattino, sarebbe già stato denunciato tre volte per violenza. L’uomo viene descritto come un militante di Forza Nuova, anche se la formazione di estrema destra precisa che si tratta di un “sostenitore ma mai militante attivo”. “I suoi rapporti con Forza Nuova – si legge nella nota diffusa da Fn – si limitavano al presenziare a qualche cena di finanziamento; non ha mai agito né fatto parte dei quadri militanti. Detto ciò è giusto precisare che si parla di un periodo di tempo superiore ai 6 anni trascorsi”.