Una chiacchierata al cellulare, una lavatina ai denti, un assorbente da cambiare, un amico con cui fare sesso. ISVN – Io sono Valentina Nappi, il cortometraggio diretto da Monica Stambrini con assoluta protagonista la pornostar campana segna il tutto esaurito al Fish&Chips Film Festival di Torino 2018. Dopo il corto Queen Kong (2016) la regista italiana torna a collaborare con la star italiana icona delle produzioni Brazzers, approfondendo una simbiosi professionale e amicale che vede le due donne produrre insieme ISVN. “Il porno è un argomento che mi affascina e mi piace Valentina. Da tempo vorrei produrre un documentario su di lei”, spiega al FQMagazine la Stambrini. “Conosco poche pornostar e tra queste la Nappi è quella più originale. Non scimmiotta un ruolo, non si atteggia da diva. C’è qualcosa in lei, una sorta di morale, di etica, che a me piace molto. Stimo le scelte che fa, sia politiche che professionali, come si muove, come comunica, cosa vuole fare. Lei non mira ai soldi, all’arricchimento, al potere, ma alla fama per poi fare ciò che vuole lei”.
Al centro del “finto spaccato di vita” Io sono Valentina Nappi, la star del porno viene invitata dallo script a compiere determinati gesti, a muoversi tra pochi esterni ed interni, per poi mostrare una sorta di intimo ed esplicito approccio al sesso che esce dai binari della tradizionale rappresentazione pornografica. “È buffo quando si dice “diverso dalla pornografia”. Gola Profonda, ad esempio, era un porno ma molto ironico, quasi un film surrealista, faceva più ridere che eccitarti. Infatti se clicchi su Pornhub ti accorgi che definire cos’è la pornografia è come definire cos’è il cibo: ce ne sono talmente tante varietà e tipi che è difficile dire che quello che una regista crea è “diverso” dalla pornografia. Probabile che in ISVN la differenza stia nel progetto in sé, cioè non finalizzato a eccitare lo spettatore”, racconta Stambrini. “Al cinema Massimo di Torino per la prima al Fish&Chips c’è stato il sold out, ovvero 150 persone sedute insieme a guardare sesso esplicito non con il solo obiettivo di masturbarsi. Per conoscere chi è Valentina Nappi il sesso è fondamentale. Capisci chi è capendo come fa sesso, soprattutto come lo fa quando non sta facendo quello che le è stato chiesto di fare ma quello che ha voglia di fare in quel momento”.
“Di porno ne guardo come tutti, apprezzo ad esempio il gonzo style. La sessualità mi ha sempre interessato, anche se a me piacciono più i film che hanno qualcosa di erotico – afferma la regista di un dimenticato ma interessante titolo come Benzina (2001). “Di immagini mi nutro e nutrono le mie fantasie. Per me è più affascinante un film di Fassbinder che uno di Siffredi, anche se di sesso in Fassbinder ce n’è molto come in Bergman”. 7mila euro di budget (“escluso il compenso a me e Valentina”), Queen Kong come ISVN risponde ad un mini filone in cui la pornografia è vista come liberazione sessuale per la donna. “Valentina ne è un esempio. Pur essendo molto giovane lei a 19 anni voleva fare quello e decise autonomamente di contattare Rocco Siffredi (con cui esordì ndr). Oggi a 27 anni è una delle pochissime attrici porno che si è tenuta il suo nome di famiglia senza problemi. Quando è in Italia vive dov’è cresciuta a Pompei. È molto rigorosa. Io l’ammiro, per questa scelta”.
Percorso filosofico e artistico simile a quello di Sasha Grey, interprete di un film simile a ISVN come The Girlfriend Experience: “Queste giovani donne hanno il pregio di rappresentare l’immagine di una pornostar con cui tu donna ti identifichi – conclude – Potresti essere lei, quindi lei ti accompagna come per dirti “si può fare anche questo”. Non è che ti devi gonfiare le tette, come quelle figure che ti sbucano come pop-up quando scarichi un film. Essere così giovani e così consapevoli, non strafatte, non fuori di testa, non totalmente in balia degli uomini è una cosa bella”.