È stato ‘incastrato’ grazie a un particolare che si trovava nella sua auto, un grosso cuore rosso di stoffa appeso sullo specchietto retrovisore nell’abitacolo il tassista abusivo accusato di due violenze sessuali a Milano. Gli investigatori della Polizia hanno individuato l’oggetto grazie alle immagini riprese da un telefonino di una delle due vittime, che mentre si faceva riaccompagnare a casa con degli amici (scesi prima di lei) lo ha casualmente inquadrato. Identico, secondo quanto riferito dagli inquirenti in questura, il modus operandi: in entrambi i casi l’uomo si è presentato fuori dalla stessa discoteca, l’Old Fashion, e ha avvicinato i giovani che uscivano offrendosi di accompagnarli a casa. I due episodi sono avvenuti il 24 luglio 2016 e l’11 novembre scorso e in entrambe le aggressioni l’uomo ha approfittato dello stato di semicoscienza delle ragazze che avevano bevuto molto ed erano stanche, accostando in una strada laterale e abusando di loro. La violenza è stata confermata dal centro Svs della Mangiagalli e il confronto del Dna ha poi inequivocabilmente individuato l’uomo. Si tratta di un cittadino di origine albanese che vive regolarmente in Italia da molti anni e che lavora presso la pizzeria di famiglia a Milano. Secondo quanto riferito avrebbe dei piccoli precedenti ma niente di attinente alla violenza sessuale. Gli inquirenti temono però che si tratti di un seriale e hanno espresso preoccupazione per il fatto che molto spesso questo tipo di reato continua a non essere denunciato soprattutto perché i giovani avendo bevuto molto hanno “ricordi confusi e sensi di colpa”.
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