Il corpo smembrato e bruciato di un uomo è stato ritrovato il 19 gennaio in un bosco nella provincia di Phichit, nel nord della Thailandia. Si tratta di un 62enne  italiano, Giuseppe De Stefani, originario di Sondrio, che è stato identificato dalla polizia grazie ad un tatuaggio sulla gamba ed alla deposizione di un testimone che lo ha riconosciuto. Gli inquirenti seguono la pista del delitto passionale, motivato anche da questioni economiche. Al momento i sospetti si concentrano sull’ex moglie thailandese della vittima, Rujira Eiumlamai, di 38 anni, e sul suo amante francese le cui generalità non sono state rilasciate.

L’ipotesi è che i due abbiano fatto a pezzi il corpo dell’uomo dopo l’omicidio, richiudendolo in una valigia per trasportarlo fino a un’area isolata nel bosco, dove avrebbero dato fuoco al tutto. Il passaporto italiano di De Stefani era a casa della donna, dove sono state trovate anche alcune macchie di sangue. L’uomo era stato inserito, in passato, in una “lista nera” dell’immigrazione thailandese, ma era riuscito a tornare in Thailandia attraversando illegalmente il confine con il Laos.

L’esperto della sicurezza dell‘Interpol in Thailandia, Andrea Vitalone, sta collaborando alle indagini delle autorità locali. L’ambasciata d’Italia a Bangkok, in stretto raccordo con il ministero degli Esteri, segue con attenzione il caso.

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