“I vescovi ce l’hanno con la Lega e l’accusano di essere razzista? Rispondo con assoluta pacatezza, chiedendo un confronto al portavoce dei Vescovi italiani a cui spiegherò che la Lega, come ormai agli italiani è evidente, è l’unico argine al razzismo. Lo chiamerò io, un candidato premier ha piacere a fare questo gesto”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Morning Show, su Radio Padova, dal leader della Lega, Matteo Salvini, a proposito delle accuse di razzismo da parte del presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti. In una intervista cadenzata da stoccate sarcastiche e punzecchiature ironiche dei conduttori Alberto Gottardo e Fabio “Barry” Mason, il capo del Carroccio sottolinea: “Sono davvero straconvinto che siamo l’unico argine al razzismo”. I conduttori gli ricordano l’inciampo del leghista Attilio Fontana sulla ‘razza bianca’ e chiedono a Salvini: “Ma lei crede di essere della ‘razza bianca’? Sembra un venditore turco di kebab. Si guardi bene. Non si capisce chi tra lei e Paragone sia più turco”. “Fortunatamente il buon Dio ci ha fatti tutti diversi” – risponde il segretario della Lega – “Ci sono i bianchi, i gialli, i rossi, i neri, i verdi. Vai a dire a un padovano che non è padovano”. “Vada a dire a Balotelli che non è italiano”, ribatte uno dei conduttori. “Ma certo che Balotelli è italiano” – risponde Salvini – “Che problema c’è? Io sto ai documenti. Io voglio l’applicazione della legge. Quella della razza può essere una parola fuori luogo, Fontana ha detto 18 volte che è stato un lapsus. Io razzista? No, assolutamente. Razzismo significa sentirsi superiori a qualcuno. Io non mi sento tale. Lei si sente superiore a qualcuno?”. “A lei sì”, scherza uno dei due timonieri della trasmissione. Salvini si pronuncia anche sulle dichiarazioni rese domenica scorsa da Berlusconi sullo “schifo” che prova per i “professionisti della politica”: “Ero coi miei figli e quindi poteva parlare chiunque, tanto la cosa non mi avrebbe toccato”. Uno dei due conduttori ironizza sulle sue assenze nel Parlamento Europeo e Salvini replica: “Il lavoro non si misura solo dalle presenze: puoi essere presente ma non produrre un tubo e dormire. Io ho la fortuna immensa di aver fatto coincidere una mia passione da 18enne con quella che per il momento è la mia attività professionale. Cosa farò dopo? Io sono giornalista, farò questo. Per ora mi piacerebbe essere messo alla prova del governo come presidente del Consiglio. Berlusconi mi vuole come ministro dell’Interno?” – continua – “Lo ringrazio per la stima, perché comunque comandare le forze dell’ordine e ripulire le nostre città non è un lavoro da poco. Però ho l’ambizione che la Lega prenda un voto in più di Berlusconi. Servono dieci anni per rimettere in sesto il mondo della scuola, rivoluzionare il mondo delle tasse, espellere le migliaia di clandestini che sono in giro”
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