Le slavine continuano a creare disagi dal Piemonte all'Alto Adige, la neve ha interrotto i collegamenti con la statale 650 e bloccato alcuni turisti in un albergo. Una valanga ha colpito anche il primo piano di una casa, fortunatamente senza causare feriti
Il pericolo valanghe resta al massimo livello (5 di 5) lungo la cresta di confine tra Resia e Brennero. A Melago, una frazione del comune di Curor Venosta, è stato evacuato un albergo grazie all’intervento di mezzi dell’esercito che hanno portato in salvo 70 persone. Dal primo dicembre sono caduti complessivamente 3.3 metri di neve. Solo negli ultimi sette giorni ne sono caduti 1.4 metri. A valle si registrano 1.5 metri, mentre a Roia di Fuori in alta val Venosta finora sono caduti addirittura 3.6 metri di neve. In alta val Venosta è stato superato il record storico di neve del 1981, 170 cm.
Come avvisa il bollettino Aineva, “sono da aspettarsi numerose grandi valanghe specie dai siti che vengono caricati di neve dal forte vento. Per gli spessori della neve e le sue caratteristiche molte valanghe possono essere nubiformi e raggiungere il fondovalle“.
E’ stata intanto riaperta la strada statale che porta a Passo Resia. In Val Senales, dove da domenica sono bloccati alcune centinaia di turisti, mentre proseguono i lavori di sgombero della strada con le frese, dopo il distacco pilotato di alcune valanghe.
E’ della scorsa notte invece una slavina che ha colpito e danneggiato una casa a Vallunga, fortunatamente senza causare feriti. Le masse di neve hanno danneggiato il piano superiore dell’abitazione, mentre le persone si trovavano a pianterreno.
Paura ma nessun ferito anche in Piemonte, in Valle Formazza, nell’Ossola, dove una valanga di grandi dimensioni ha interrotto ieri la statale 650 tra Chiesa e San Michele. La massa di neve non ha colpito né case, né persone. Sul posto si sono recati anche gli uomini del Soccorso Alpino della squadra di Formazza con un’unità cinofila per verificare che non fosse rimasta coinvolta nessuna persona. Il sindaco, Bruna Papa, ha deciso, in via precauzionale, di non mandare a scuola gli studenti delle Elementari e delle Medie. Anche quelli delle Superiori, che dovevano scendere negli istituti di Domodossola, sono rimasti a casa.