Cinquecento persone hanno partecipato alla fiaccolata per Giulio Regeni oggi a Roma, davanti a Montecitorio. Due anni fa, alle 19.41, il ricercatore italiano mandava il suo ultimo messaggio e contatto dal Cairo: il suo cadavere verrà ritrovato nove giorni dopo.

“La cosa bella, pur in un clima di tristezza, è che c’è tanta mobilitazione, più dell’anno scorso: gli italiani non si rassegnano a non sapere. Giulio poteva essere il nostro figlio migliore”, dice la presidente della Camera Laura Boldrini. “Non ci fermeremo finché non avremo verità e giustizia per Giulio”, dice Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

 

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“Verità per Giulio Regeni”, l’accensione delle fiaccole di Amnesty davanti a Montecitorio

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