Un incendio è divampato nell’ospedale di Milyang, città sud-orientale della Corea del Sud, causando almeno 41 morti e circa 70 feriti, di cui 13 in condizioni critiche. Si tratta del peggiore incidente nel paese negli ultimi decenni, che avviene a meno di un mese da quello scoppiato a dicembre in un centro fitness nella città di Jecheon, dove hanno perso la vita 29 persone. Le fiamme si sono sprigionate dalle sale del pronto soccorso al piano terra dell’edificio principale dell’ospedale, intorno alle 7.30 del mattino ora locale (le 23.30 di ieri in Italia) e sono state domate dopo circa un’ora e 40 minuti di lavoro da parte dei vigili del fuoco. Al momento dell’incendio all’interno dell’ospedale c’erano almeno 100 pazienti, riferisce l’agenzia di stampa Yonhap, mentre nella casa di cura adiacente 93 pazienti sono stati evacuati e sono tutti illesi.
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Alcuni video pubblicati sui social hanno mostrato un paziente aggrappato alla corda di soccorso lanciata da un elicottero che volava sull’ospedale mentre un altro passava fuori dalle finestre per raggiungere una scala. La struttura di sei piani oltre all’ospedale ospitava una casa di riposo per anziani, i cui pazienti sono rimasti illesi. Tutti i pazienti presenti sono stati evacuati, anche se per i 15 ricoverati in terapia intensiva le operazioni di soccorso sono state più lunghe e difficili, e hanno richiesto la supervisione di medici. Il presidente sud coreano Moon Jae-In ha espresso il suo rammarico per quando accaduto, durante una riunione d’emergenza convocata con alcuni suoi consiglieri sulle misure da prendere, ha riferito il portavoce Park Soo-Hyun. Il presidente ha chiesto agli inquirenti di individuare nel più breve tempo possibile le cause del disastro.