Il sindaco di Amatrice continua la sua corsa alla presidenza della Regione, attacca gli avversari e respinge i rumors di un accordo con i Cinque Stelle: "Ho rifiutato un posto da sottosegretario, figuriamoci se mi comprano con un assessorato...". Su Parisi: "La sua candidatura è figlia del mercatino della politica"
“Né con Lombardi né con ‘Zingarisi'”. Sergio Pirozzi non fa passi indietro né di lato nella corsa alla presidenza della Regione Lazio. Il sindaco di Amatrice risponde a giorni di sussurri e spifferi che lo davano vicino al ritiro della candidatura per convergere ora verso il centrodestra e ora verso il Movimento Cinque Stelle, in cambio di poltrone. Lui invece si definisce “felicemente solo” nella diretta su Facebook con la quale risponde agli avversari e annuncia che tira dritto.
Parisi e il centrodestra? Una candidatura figlia del “mercatino della politica”. Il suo sfidante scelto da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia dopo settimane di indecisione, dice Pirozzi, “ha sacrificato il suo movimento per correre alla presidenza della Regione Lazio in cambio di promesse e posti in Parlamento, dicono alcuni”. In questa modo, accusa, “hanno logorato la credibilità della coalizione e hanno chiuso con la scelta più lontana dalla gente”.
Implicitamente, insomma, lascia intendere che la ‘vera’ alternativa era proprio lui: “Ero di disturbo, volevo cambiare la Regione, non aiutare chi l’ha malgovernata o la vuole rigovernare”. Poi conia il termine “Zinga-Risi”, crasi dei nomi del candidato di Pd e LeU e del prescelto dal centrodestra: “È unico candidato di centrodestra e centrosinistra. Il potere nel Lazio è solo finalizzato a scambiarsi favori con i nemici e nomine negli ospedali, come si scambia Milano con Roma (Parisi si candidò a sindaco di Milano, ndr) e posti in parlamento”. “Sergio”, invece, dice di sé in terza persona, “è felicemente solo con donne e uomini che vogliono cambiare le cose, vedremo il 4 marzo chi è più solo. Anche alle politiche avremo delle belle sorprese…”.
“Il patto scellerato firmato da Parisi con Fdi prevede di denigrare me e Lombardi inventando un accordo (per un assessorato a Pirozzi in caso di vittoria Lombardi, ndr) per poi aiutare Zingaretti. Non mi hanno comprato con un sottosegretariato, figuriamoci”, dice riferendosi ai rumors di giovedì su una possibile stretta di mano tra la sua lista civica Lo Scarpone e la candidata del M5s.
In mattinata, era stata la stessa candidata pentastellata ad allontanare l’ipotesi circolata nelle ore precedenti bollandola come un “fantasioso retroscena”: “Scrivessero e dicessero quel che vogliono, noi intanto siamo nuovamente in partenza per Latina e provincia. Tra la gente, sul territorio. Come sempre. Intanto sembra che gli schieramenti siano completi – ha detto Lombardi – A quanto pare Berlusconi candida nel Lazio uno che nemmeno un anno fa correva per fare il sindaco di Milano. Insomma, uno alla continua ricerca di una poltrona, capace di confondere la Valle del Sacco con Parco Sempione“.