Botta e risposta a Otto e Mezzo (La7) tra Antonio Padellaro, presidente de Il Fatto Quotidiano, e Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio. Quest’ultimo paventa uno scenario post-elezioni nel M5s: “Ci sono segnali importanti di allontanamento di Beppe Grillo dal movimento. Il 5 marzo potrebbe essere anche pronto ad andare a teatro e a dire ‘Di Maio chi?’”. Poi stigmatizza il programma del M5S e il profilo dei candidati pentastellati: “C’è un messaggio chiaro che viene veicolato da Di Maio: costruire una identità politica contro qualcosa. Non c’è nessun candidato che esprima un profilo costruttivo: c’è quello anti-casta, c’è quello anti-Pil, e così via. E’ un insieme esplicito di candidati che diventano l’alternativa all’esperienza, alla capacità e alla competenza. E’ un messaggio anti-sistema forte e molto pericoloso” – continua – “caratterizzato anche da una campagna elettorale in cui il M5S non dice nulla. E’ immobile, cerca solo di raccogliere il dissenso degli elettori. Questo porta a delegittimare anche la scienza, a essere diffidente coi vaccini, ad arrivare a cose che possono fare male seriamente all’Italia”. Padellaro dissente: “Non facciamo un’insalata mista. C’è un problema di trasparenza, ma che Grillo vada il 5 marzo a dire ‘Di Maio chi?’ è veramente fantascienza. Tra l’altro, lui con Luigi Di Maio e Davide Casaleggio pochi giorni fa ha presentato il simbolo del movimento. La decisione di aprirsi un suo blog non è scandalosa. Il blog vecchio sarà adibito alla campagna elettorale e ai bisogni del M5S. Dire che Grillo sia fuori dai giochi del movimento non esiste”. E aggiunge: “Perché poi dire che non c’è un programma? Potrà essere opinabile, ma consta di 20 punti che sono stati illustrati a Pescara pochi giorni fa. Perché dire che non si sa nulla della campagna elettorale? Di Maio, seppure alla Di Maio, sta girando in tutta Italia e sta provando anche a convincere a entrare personaggi più autorevoli di quelli su cui finora il M5S ha puntato”
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