L'attacco suicida è avvenuto sabato mattina nei pressi della vecchia sede del ministero dell’Interno. Il veicolo è stato lanciato a tutta velocità contro una vettura della polizia. Cinquanta persone rimaste coinvolte sono stati portate nell'ospedale gestito dall'ong fondata da Gino Strada
Sono almeno 103 i morti e 235 le persone ferite in un attentato kamikaze nel centro di Kabul, rivendicato dai talebani. L’attacco suicida è avvenuto sabato mattina nei pressi della vecchia sede del ministero dell’Interno. L’edificio ora ospita l’Alto Consiglio di pace (Hpc) e sorge nei pressi di un ospedale e numerosi negozi. L’esplosione ha causato gravi danni agli edifici, alle auto e alle infrastrutture nella zona di Sedarat Square, vicino alla nota Chicken Street. Nella zona si trovano anche gli uffici dell’Unione europea e di un’agenzia di intelligence afghana, gli uffici del Dipartimento nazionale della sicurezza e le ambasciate di India, Indonesia e Svezia.
Per portare l’esplosivo i talebani hanno usato un’ambulanza, lanciata a quanto pare contro un auto della polizia. Il portavoce ministeriale, Nusrat Rahimi, ha indicato a Tolo Tv che l’autobomba è saltata in aria dopo aver superato il primo check-point. L’attentatore avrebbe colpito la vettura con a bordo i poliziotti mentre stavano portando un paziente all’ospedale di Jamhoriat.
La situazione è altamente critica nelle strutture ospedaliere della zona, dove le centinaia di feriti – molti in condizioni critiche – sono stati soccorsi. “Un massacro“, lo ha definito Dejan Panic, coordinatore in Afghanistan di Emergency, che si sta occupando delle cure di oltre 70 persone colpite dall’attentato.