Nello storico bacino di voti della sinistra, secondo Ipsos, i dem sono il grande partito meno amato con appena il 13,6% delle preferenze. I pentastellati sfondano anche tra impiegati e insegnanti. Gli imprenditori voltano le spalle a Forza Italia, ancora in crescita (16,9) e molto forte tra le casalinghe. Liberi e Uguali inchiodata al 6,1%
Il Movimento Cinque Stelle supera il 29 per cento e si prende la classe operaia. Il Pd crolla sotto quota 23, il centrodestra cresce ancora trainato da Forza Italia, vicino ormai al 17%. L’ultima fotografia scattata dai sondaggi Ipsos per il Corriere della Sera conferma le tendenze delle ultime settimane. Il M5s guadagna lo 0,6 per cento dei voti schizzando al 29,3. È di gran lunga primo partito. Ma la distanza con il centrodestra resta quasi invariata, grazie al partito di Silvio Berlusconi ancora in crescita (16,9) e in grado di compensare la leggera flessione della Lega e di Fratelli d’Italia (rispettivamente al 13,7 e al 4,6). Aggiungendo l’1,1% di cui sono accreditati gli altri partiti di quell’area politica, la coalizione – secondo Ipsos – è al momento al 36,3 per cento dei voti.
Il Pd, invece, continua la caduta arretrando di un altro 0,4 per cento che fa scendere i dem al 22,7 per cento. Il partito di Matteo Renzi, che dopo una notte drammatica ha chiuso le liste senza il voto della minoranza, fa incetta di voti nella fascia over 65 della popolazione con il 36,1% e anche tra i meno istruiti (primo partito con il 30%) mentre soffre nel bacino storico di voti della sinistra. Gli operai – dice Ipsos – hanno abbandonato i dem virando sui Cinque Stelle che conquistano oltre il 40% dei voti. Il Pd, in quella fascia di popolazione, è addirittura il grande partito meno amato con il 13,6% delle preferenze. E soffre anche tra impiegati e insegnati (21,8 contro 33).
I democratici reggono tra gli studenti (25,1%) e tra imprenditori, professionisti e dirigenti (20,2) che sembrano aver abbandonato il sogno berlusconiano. Forza Italia, infatti, nel bacino che abitualmente ha rappresentato lo zoccolo duro del proprio elettorato non va oltre al 15,2%. Il riscatto “azzurro” avviene tra i disoccupati (21,7, secondo partito dietro il M5s), le casalinghe (23,2) e i pensionati (19,3) mentre soffre tra i più giovani. In quella fascia d’età, Fi è al di sotto della propria media, quasi appaiata da Liberi e Uguali. La coalizione di centrosinistra guidata da Piero Grasso è accreditata del 6,1 per cento, che diventa l’8% tra gli under 24 e il 10 per cento tra gli studenti.