“Renzi? Quando gli hanno presentato il mio nome alla direzione nazionale del Pd, ha detto: ‘Non candiderò mai quel giustizialista di Di Pietro finché sarò segretario’. Io gli ho risposto che evidentemente preferisce accordarsi col pregiudicato Berlusconi che con il giustizialista Di Pietro”. Così, ai microfoni di Ecg Regione (Radio Cusano Campus), l’ex magistrato Antonio Di Pietro racconta la sua esclusione dalle liste dei candidati del Pd. Ma precisa: “Io non ho chiesto al Pd di candidarmi. Nel mio Molise volevo candidarmi come indipendente nel centrosinistra. Il Pd regionale ha fatto una mozione specifica per candidarmi in una realtà indipendente di centrosinistra. Avevo messo una condizione alla mia candidatura, e cioè che non avrei mai votato per l’inciucio tra Renzi e Berlusconi. Per questa ragione Renzi non mi ha voluto candidare. Ma io, alla mia età, dopo tutto quello che ho fatto, non vado a vendermi l’anima”. Di Pietro cita l’odierna intervista del senatore Pd Ugo Sposetti a Il Fatto Quotidiano (“Renzi è un delinquente seriale”): “”Do per scontato l’inciucio tra Renzi e Berlusconi dopo le elezioni. La cartina di tornasole è la mia esclusione, io sarei stato un voto contro. Tutti stanno rilevando che non si rispettano i territori e le minoranze. Il Pd regionale del Molise che è venuto a chiedermi il favore di candidarmi è un Pd renziano. Renzi ha umiliato i suoi stessi collaboratori, porta solo yes-men in Parlamento. Così viene a mancare la democrazia stessa”. E aggiunge: “Non è solo un problema di centrosinistra. Nel centrodestra mette i suoi personaggi, lo stesso M5s fa le primarie, ma poi le aggiusta. Allora sono secondarie, non primarie! Il Pd cancella dalle liste quelli che non la pensano come il segretario nazionale. In questo momento stiamo attraversando un pericoloso difetto della democrazia. Un partito che non dà spazio alle voci libere non è un partito, ma semplicemente un gruppo di yes-men che pur di andare in Parlamento sono disposti a vendere l’anima al diavolo”. L’ex leader Idv omaggia Pierluigi Bersani di Liberi e Uguali, accreditandogli la sua stima, ma dissente dalla scissione dem. Poi si esprime su Berlusconi: “Lui alla fine è il più coerente di tutti, ha sempre fatto questo e continua a fare. Non è che si è messo a fare politica per farsi ricrescere i capelli. Quando c’è stata Mani Pulite, che riguardava la grande imprenditoria del nord, alcuni imprenditori hanno fatto la corsa a venire in tribunale da me e a confessare, altri hanno deciso di scappare all’estero col bottino. Lui invece si è inventato la terza via: è andato in Parlamento. Si è fatto le leggi che gli servivano e così ha risolto il problema. Ha trovato la via per fregare tutti quanti”.
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