Erano attese e le prime iscrizioni nel registro degli indagati sono attivate. La procura di Milano procede, allo stato, contro quattro persone per l’incidente ferroviario di giovedì scorso nel milanese nel quale hanno perso la vita tre donne e altre 46 persone sono rimaste ferite. Nell’indagine, passata da ignoti a noti, l’ipotesi di reato principale è disastro ferroviario colposo. L’iscrizione è un atto dovuto per consentire agli indagati di partecipare, tramite loro esperti, alla super consulenza e alle autopsie.
Nel registro degli indagati sono stati iscritti l’ad di Rfi Maurizio Gentile e il manager Umberto Lebruto, direttore della produzione della società. Indagati anche l’ad di Trenord Cinzia Farisé e il direttore operativo della società Alberto Minoia. I reati contestati sono disastro ferroviario colposo e omicidio colposo per la morte di tre pendolari nel deragliamento del treno di Pioltello.
Ispezione sui carrelli, decisa super consulenza
Dovrebbero arrivare dall’ispezione dei carrelli dei vagoni deragliati, in particolare il terzo e il primo a scarrocciare, nuovi elementi utili all’indagine. Gli investigatori con i consulenti nominati dai pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti e dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, hanno concluso i rilievi sui binari interessati dall’incidente e all’interno dei vagoni. Ora sono in attesa di un piano di recupero che prevede l’utilizzo di una gru per sollevare i vagoni e fare i rilievi sulla parte sottostante, quella per intendersi dove hanno sede carrello e ruote. Rilievi dai quali ci si attendono altri elementi che potrebbero far luce sulle cause e sulla dinamica del deragliamento e che confluiranno nella super consulenza disposta dalla Procura. Dopo di che il treno verrà spostato e trasferito in un apposito hangar.
I pendolati scrivono a Mattarella e chiedono “gesto di vicinanza”
Intanto i pendolari della Lombardia hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendogli un interessamento diretto e invitandolo ad andare sul luogo del deragliamento. I Comitati dei viaggiatori, nel messaggio, domandano “un gesto di vicinanza concreta come segno inequivocabile che lo Stato è con noi, che non dimentica, che persegue in ogni modo la verità sull’accaduto e che, soprattutto, farà di tutto affinché non si ripeta”. “In seguito al terribile deragliamento del 25 gennaio scorso, che ha causato tre vittime, numerosi feriti e che ci ha scosso profondamente – scrivono i rappresentanti dei pendolari – ci permettiamo di chiederle un Suo diretto e forte intervento nei luoghi della tragedia”.
“Troppo spesso – sottolinea la lettera – in Italia il trasporto regionale su ferro e gomma non sembra interessare le Istituzioni in modo soddisfacente, né tanto meno i mezzi di comunicazione, che danno risalto alle nostre vite solamente in casi di grave incidente o di eccessivi disagi, alla costante ricerca di scoop ed esasperazioni”. “I viaggiatori – ricordano – si spostano tra mille disagi, mille difficoltà per far quadrare la propria vita e quella familiare, sapendo che purtroppo il servizio offerto non sarà mai dei migliori. Per questo motivo i Comitati Pendolari della Regione hanno più volte messo in risalto le necessità d’intervento serio e qualitativamente soddisfacente, sia rispetto alla Rete ferroviaria sia rispetto allo stato del materiale rotabile”. “Non sempre – aggiungono – le nostre osservazioni e le nostre critiche sono state correttamente valutate e hanno avuto la giusta attenzione da parte di istituzioni locali e aziende coinvolte. Anzi, fin troppo spesso le nostre rimostranze hanno avuto come risposta il silenzio oppure, peggio ancora, battute e commenti che tendevano a minimizzarle. Dai passaggi a livello bloccati, ai freni mal funzionanti e alle porte guaste – denunciano -, tutto è facilmente sottovalutabile finché l’incidente grave non arriva a ricordarci quanto invece la manutenzione debba sempre essere al centro dell’attenzione, per salvaguardare le vite di chi viaggia ogni giorno sui mezzi di trasporto pubblici”.