“La nostra volontà è quella di reintrodurre l’Articolo 18 per le aziende con più di 15 dipendenti“. Lo annuncia a Otto e Mezzo (La7) il candidato M5S alla presidenza del Consiglio, Luigi Di Maio, che si esprime anche sull’allarme lanciato ieri dal Financial Times in un articolo di Wolfgang Munchau (“Un’alleanza tra M5s e Lega causerebbe quasi certamente un infarto collettivo per l’Europa e tra gli investitori internazionali”): “Innanzitutto, il nostro obiettivo è quello di non lasciare il Paese nel caos, perché col Rosatellum, nato per far alleare Renzi e Berlusconi, hanno fatto una legge elettorale che tende a produrre confusione. Noi presenteremo la nostra squadra di governo prima del voto. Se la sera delle elezioni raggiungiamo il 40%, avremo i numeri per governare da soli. In caso contrario, faremo un appello pubblico a tutte le forze politiche del Parlamento e chiederemo di convergere su alcuni temi. E’ singolare, però, che il Financial Times su un’alleanza M5S-Lega che non è nelle mie intenzioni” – continua – “Io voglio solo vedere la consistenza dei gruppi politici e sia chiaro: non si parla di alleanze. Se c’è convergenza sui nostri 20 punti e se altre forze politiche vogliono aggiungere altre priorità per gli italiani, si fa una maggioranza intorno a un governo che noi abbiamo proposto. Io voglio individuare una squadra di governo che sia patrimonio dell’Italia, non del M5S e che non sia il punto di caduta sulle poltrone dei partiti”. E rincara sul giornale economico del Regno Unito: “Ma il Financial Times non rabbrividisce del fatto che la Lega sia all’interno di una coalizione, il cui leader, Berlusconi, va a incontrare il Ppe e dice che garantirà più stabilità e più Europa e faccia accordi con la Le Pen e coi partiti xenofobi europei? Questo lo dico anche agli ambasciatori stranieri quando li incontro. E tutti hanno capito che Berlusconi ha addomesticato Salvini: gli ha fatto rinunciare ai suoi grandi temi e gli ha regalato qualche seggio in più”
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