“Chi urla odio razziale, chi usa espressioni omofobe, chi è iscritto alla massoneria, chi nella propria vita ha portato nella vita azioni indecenti non si può candidare col M5s”. Sono le parole pronunciate a Otto e Mezzo (La7) dal candidato M5S alla presidenza del Consiglio, Luigi Di Maio, a proposito delle proteste e dei ricorsi degli esclusi dalle Parlamentarie. “Abbiamo fermato anche altre candidature in cui abbiamo trovato qualche anomalia” – continua – “come ad esempio, di persone che erano iscritte al registro della massoneria”. Il giornalista del Corriere della Sera, Beppe Severgnini, commenta: “Meglio tardi che mai, soprattutto per quanto riguarda l’odio in rete. Noi giornalisti abbiamo subito insulti che lei non può immaginare. Anzi, se li immagina. Nel mondo 5 Stelle c’è questo problema. Perché non lo ammette e dice che i suoi gli sono scappati di mano?”. Di Maio replica: “In questi anni, anche per le elezioni comunali e regionali, abbiamo sempre escluso anche candidati in corsa, che avevano delle espressioni di odio pesante o dei comportamenti sbagliati. Anche io ricevo in rete da fan di altri partiti insulti, espressioni di odio e minacce di morte”. Di Maio poi sottolinea: “Sono disponibilissimo a confrontarmi con tutti i candidati alla presidenza del Consiglio delle altre forze politiche. Anche con Renzi, ovviamente se le forze politiche ci faranno sapere se veramente quelli sono i loro candidati alla presidenza del Consiglio, visto che Renzi dice che gli sta bene anche Gentiloni e Berlusconi è ineleggibile. Io posso anche confrontarmi con Renzi e Berlusconi, però queste persone promettono di cambiare il Paese, dopo che hanno governato 5-20 anni. Mi riesce anche difficile avere davanti un interlocutore che abbia la credibilità di dire che vuole cambiare il Paese, quando negli ultimi 20 anni in cui ha governato lo ha peggiorato”