“La mia candidatura all’estero per Forza Italia? Stavo per dire una parolaccia. Io ho accettato la candidatura, ma mi hanno richiamato dicendo che i posti erano finiti. E allora che cazzo me lo chiedete a fare?”. Lo rivela ai microfoni de La Zanzara (Radio24) il senatore uscente di Forza Italia, Antonio Razzi, che racconta la vicenda kafkiana: “Non c’è più posto, hanno preferito altri fenomeni. Paolo Romani mi ha chiamato per dirmi che c’era un posto per candidarmi all’estero. Io ho risposto che ho lavorato bene nella mia regione, gli abruzzesi mi adorano e mi voterebbero in massa. Ho detto anche che per me sarebbe stata una grande spesa e che volevo riflettere. Romani mi ha risposto di non preoccuparmi, perché mi avrebbero aiutato. Ieri sera l’ho chiamato, ma non mi ha risposto. Poi stamattina, dopo un mio sms, mi ha telefonato e gli ho comunicato la mia decisione di candidarmi. E mi ha detto che non c’è più posto, è tutto pieno”. Poi aggiunge: “Non li ho mandati a quel paese, perché sono uno sportivo democratico. Non me ne frega niente. Ho provato a chiamare Berlusconi, ma non me lo passano mai. Come cazzo faccio a parlare con lui? Gatta ci cova. Non parliamo di quelli che sono andati via dal partito, l’hanno tradito, sono andati a fare i ministri con Ncd, sono tornati a Forza Italia e sono stati pure candidati. Questa per me è sicuramente una umiliazione. E’ giustificato allora il cittadino che non va a votare o che vota il M5S perché è incazzato”. E commenta, sconsolato: “Cosa farò tutto il giorno? Questo me lo chiede sempre mia moglie. In Svizzera stavo dalla mattina alla sera sempre a lavorare, ora non so nemmeno io che cavolo devo fare. Vengo a lavorare con voi, Cruciani e Parenzo. Comunque, non mi deprimo. L’importante è che sta la salute. Di tutto il resto non me ne frega niente”