Mark Salling, noto per aver interpretato Noah Puckerman nella popolare serie tv Glee, si è suicidato a Los Angeles, nella sua casa nel quartiere di Sunland dove viveva. Secondo quanto emerge, l’attore 35enne si è impiccato. Nel dicembre scorso si era dichiarato colpevole nel processo a suo carico per possesso di immagini pedopornografiche, ammettendo di essere in possesso di oltre 50mila immagini di minorenni. La sentenza era attesa per i primi di marzo: con le attenuanti dovute al patteggiamento, rischiava una condanna tra i 4 e i 7 anni di carcere oltre all’obbligo di risarcire ogni minore ritratto nelle foto.
Mark Salling è il secondo protagonista della serie Glee a morire in circostanze drammatiche: nel luglio del 2013, il coprotagonista Cory Monteith era morto per un’overdose di alcol e droghe. L’attore canadese, che aveva 31 anni, era stato trovato morto in un hotel di Vancouver.
“Posso confermare che Mark Salling è morto stamattina presto”, ha detto in un comunicato il suo avvocato Michael Proctor. “Mark era una persona gentile e amorevole, una persona di grande creatività, che stava facendo del suo meglio per espiare alcuni errori seri e di giudizio”. Secondo il sito TMZ, Salling aveva tentato il suicidio in agosto. “La famiglia Salling apprezza il sostegno che sta ricevendo e chiede che la loro privacy sia rispettata”, ha detto Proctor.