“Liberi e Uguali? Avrebbero dovuto chiamarsi Giustizia e Libertà come il motto dei fratelli Rosselli“. Esordisce così, a Dimartedì (La7), il fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, che non risparmia caustiche critiche alla coalizione LeU e al M5S. Alla domanda del conduttore, Giovanni Floris, che gli chiede se vuole lasciare domande al candidato M5S alla presidenza del Consiglio, Luigi Di Maio, ospite della trasmissione, il giornalista risponde: “Domande a Di Maio non le faccio, perché, ogni volta che pongo una domanda a loro, quelli si divertono a dire di me le stesse cose che ha detto Carlo De Benedetti. Sembra strambo che io dica ora questo, ma quando Beppe Grillo contava di più, il M5S politicamente era, non dico più accettabile, visto che io non li voterà mai, ma era sicuramente più comprensibile. Adesso con Di Maio il M5S è molto più pericoloso“. E spiega: “Di Maio ha avuto una trovata brillante: scegliere come eventuali ministri della sua squadra di governo alcune persone che hanno una competenza, ma non hanno nessun senso politico. Ha scelto, cioè, un bravo medico o un bravo avvocato, ma un ministro deve essere un uomo politico”. Battuta finale su Pierluigi Bersani: “E’ una brava persona, siamo stati molto amici. Lui aveva un gran fiuto politico che purtroppo ora ha perso, perché quello che sta facendo con Liberi e Uguali non ha nessun senso. Si vede dal fatto che il loro partito non dice chiaramente che è disposto ad allearsi con il Pd, ma rimanda con un ‘poi si vedrà'”