Il nuovo film di Woody Allen, A Rainy day in New York, rischia di non uscire nei cinema. Dal New York Times al Telegraph viene confermato che le acque in casa Amazon sono agitatissime. Dopo aver prodotto gli ultimi tre lavori del regista newyorchese – Cafe society, la serie tv Crisis in six scenes e La Ruota delle meraviglie – gli Amazon Studios di Jeff Bezos non sembrano più avere in programma la distribuzione in sala del quarto film di Allen e vogliono inoltre stralciare il contratto di lavoro in essere.
Se ciò si verificasse, e i segnali vanno tutti in questa direzione, sarebbe la definitiva fine della carriera dell’autore di Manhattan e Hannah e le sue sorelle. Allen è anche l’ultimo artista, in ordine di tempo, che i più importanti studios hollywoodiani vogliono togliere dai libri paga dopo presunte accuse di molestie e abusi sessuali su donne e, come nel suo caso, bambini. Per Allen il #MeToo time è scattato quando la figlia adottiva Dylan Farrow, assieme alla madre ed ex moglie di Woody, Mia, sono tornate alla carica denunciando nuovamente il padre di abusi sessuali quando Dylan era bambina nei primi anni ottanta. Come puntualizza il New York Times: “La denuncia della signora Farrow è stata analizzata in una lunga indagine nel 1992 e nel 1993 dalle autorità del Connecticut, dove si svolse la presunta violenza, e a New York, ma le indagini hanno concluso che non c’erano stati abusi”. Lo stesso Allen ha recentemente ha affermato all’US Weekly che “quando questa accusa mi è stata rivolta 25 anni fa sia il Child Sexual Abuse Clinic dell’ospedale di Yale-New Haven che il New York State Child Welfare indagarono per molti mesi e conclusero indipendentemente che nessuna molestia aveva mai avuto luogo. Invece, hanno scoperto che probabilmente un bambino vulnerabile era stato istruito a raccontare la storia da sua madre arrabbiata per via di una separazione controversa”.
Sempre il NYT ricorda anche che il trasferimento di Allen con gli Amazon Studios non è stato però un grande affare in termini commerciali. Solo La ruota delle meraviglie, ironia del destino il primo film distribuito in maniera indipendente da Amazon nel dicembre 2017, ha portato incassi per un misero milione e mezzo di dollari negli Usa, e di nemmeno dieci milioni di dollari a livello internazionale a fronte di 25 milioni di dollari di budget. Sempre il NYT segnala un ulteriore dato imbarazzante per Amazon: “A rendere la situazione più spinosa c’è la vicenda Roy Price. Il capo di Amazon Studios che nell’ottobre scorso è stato allontanato dal suo ruolo dirigenziale dopo essere stato accusato di molestie sessuali Price è stato colui che ha portato il signor Allen in Amazon spendendo una cifra davvero generosa. (Price ndr) Ha finanziato Wonder Wheel con la stupefacente cifra di 25 milioni di dollari, un enorme passo avanti rispetto ai budget dei film pre-Amazon di Allen”.
Nelle ultime settimane, di fronte alla reiterata presenza su molti organi di stampa di Dylan e Mia Farrow ad accusare Allen di abusi sessuali, si erano aggiunte le voci di molti interpreti del prossimo A Rainy Day in New York come Timothée Chalamet e Rebecca Hall che per la vergogna di aver lavorato con Allen hanno devoluto in beneficenza il loro stipendio dovuto all’interpretazione del film. Rimorsi ulteriori di aver lavorato con Allen, e buoni propositi di non farlo mai, più sono arrivati, tra gli altri, da Colin Firth, Greta Gerwig, e da Mira Sorvino che con Allen nel 1995 conquistò l’Oscar come miglior attrice per la sua interpretazione ne La dea dell’amore.
Mentre l’unica voce in difesa del regista newyorchese è arrivata dalla ex compagna Diane Keaton: “Woody è un mio caro amico e continuerò a credergli”. Ultimo fatto riportato dai giornali americani è quello di un teatro del Connecticut in cui avrebbe dovuto esordire la versione teatrale in musical del film Pallottole su Broadway, scritta diversi anni fa da Allen. In una nota la direzione del teatro ha precisato che “di fronte alle accuse di molestie sessuali e alla cattiva condotta dell’autore di Pallottole su Broadway abbiamo riconsiderato l’opportunità di produrre e mettere in scena questo testo”.