Da Massimo Dapporto al sociologo Guido Viale, da Moni Ovadia a Vauro, da alcuni membri dei Modena City Ramblers a Paolo Pietrangeli, l’autore di Contessa, dal presidente degli allenatori di calcio Renzo Ulivieri fino agli ex parlamentari Giovanni Russo Spena e Cesare Salvi. In oltre 200 tra intellettuali, attori, registi, giornalisti, docenti e altre personalità hanno firmato l’appello lanciato da Citto Maselli per il voto a Potere al Popolo, la lista nata a sinistra di Liberi e Uguali. “Noi firmatari di questo appello – si legge nel testo – votiamo Potere al popolo perché ci siamo battuti e continueremo a batterci contro le politiche neoliberiste portate avanti dai governi di centrodestra e centrosinistra in questi anni; contro la barbarie che oggi ha mille volti: il lavoro che sfrutta e umilia, la povertà e l’ineguaglianza, i migranti lasciati annegare in mare, i disastri ambientali, i nuovi  fascismi, la violenza sulle donne, la crescente repressione, i diritti negati”.

Tra i firmatari ci sono l’ex pm Peppino Di Lello (che lavorava nel pool antimafia con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino), Paolo Cacciari (storico esponente di Rifondazione Comunista e fratello di Massimo), la scrittrice e umorista Francesca Fornario, il vignettista e fumettista Enzo Apicella, il direttore della fotografia dei film di Paolo Sorrentino, Luca Bigazzi, il giornalista Riccardo Cardellicchio (una vita nel Gruppo Espresso), la costumista Lia Francesca Morandini, il sociologo Fabio De Nardis, il giornalista Lucio Manisco (che fu corrispondente del Messaggero e della Rai dagli Stati Uniti ed è stato direttore di Liberazione), l’attore comico Giorgio Montanini, il giornalista di Internazionale e Sole24Ore Christian Raimo. Ma anche Paolo Sollier, ex calciatore di serie A che divenne celebre per il saluto col pugno chiuso rivolto ai tifosi del Perugia (con relativo odio degli ultras della Lazio) e che dal 2005 è inoltre il tecnico dell’Osvaldo Soriano Football Club, la Nazionale di calcio degli scrittori.

“Viviamo il tempo buio di una crisi economica – si spiega ancora nell’appello – sociale, ambientale e culturale che apre la strada ad una vera e propria crisi di civiltà il cui emblema è la guerra tra i poveri, il razzismo, la xenofobia. Votiamo “Potere al popolo” perché ci battiamo per la costruzione di una sinistra basata sulla connessione tra diversi soggetti del conflitto e culture critiche, che coinvolga persone, associazioni, partiti, reti e organizzazioni della sinistra sociale, culturale e politica, antiliberista e anticapitalista; una sinistra che in tutti questi anni si è battuta contro ingiustizie, sfruttamento, demolizione della democrazia, diritti sociali e civili, contro la mercificazione di cultura, diritti, vita, per la piena applicazione della Costituzione“.

Aggiornato da Redazione web alle 21.08 del primo febbraio 2018

In una prima versione, online per circa mezz’ora, Paolo Cacciari appariva come “esponente di Forza Italia”: appare evidente – anche guardando il solo contesto dell’articolo – che si è trattato di un errore, ora corretto. Cacciari, infatti, è stato per anni uno dei dirigenti storici di Rifondazione Comunista, per la quale è stato anche deputato. Le scuse a Cacciari e ai lettori.

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