La lista di Emma Bonino tocca il 2,6%, Liberi e Uguali resta oltre il 7%. Scende di poco il M5s, mentre i tre partiti di centrodestra e il Pd rimangono stabili. Ma, soprattutto, se la situazione si perpetuasse invariata fino al 4 marzo, il giorno successivo lo scenario sarebbe quello dell’ingovernabilità. E’ la fotografia scattata da Ixè per Huffington Post sulle intenzioni di voto degli italiani in vista delle elezioni politiche.
E’ Più Europa a far registrare la crescita maggiore nella settimana, passando dal 2% del 25 gennaio al 2,6% del 1° febbraio. Sale anche la formazione guidata da Pietro Grasso (dal 7% al 7,3%), mentre il Movimento 5 Stelle scende dal 29,2% al 28,7% e la Lega di Matteo Salvini cala dall’11,9% all’11,5%. Stabili nel gradimento degli italiani il Partito Democratico (dal 21,8% al 22%) e Forza Italia (dal 16,7% al 17%).
Analizzando la serie storica delle intenzioni di voto, emerge il trend preoccupante del Partito Democratico: se a metà ottobre Ixè li registrava al 27,2%, in tre mesi e mezzo hanno perso oltre 5 punti fino a da arrivare al 22% di oggi. Tre mesi in cui il Pd ha dovuto gestire la grana delle banche finita davanti alla Commissione parlamentare guidata da Pier Ferdinando Casini e l’annunciata sconfitta nelle regionali in Sicilia. Nello stesso periodo Forza Italia è passata dal 15,1% al 17%, la Lega è scesa dal 13,6% all’11,5% e il M5s è passato dal 27,4% al 28,7%.
Se l’affluenza rimane sostanzialmente stabile, resta elevata l’incertezza sull’esito delle urne: a Montecitorio restano in gioco 86 seggi e a Palazzo Madama 38. Uno scenario che avrebbe un solo risultato: l’ingovernabilità. Anche se largamente in vantaggio con il 35,3%, al centrodestra mancherebbero 26 seggi per raggiungere la maggioranza assoluta alla Camera. Stantibus rebus, non avrebbero speranze neanche un governo di larghe intese tra Pd e Forza Italia (-64 seggi) né un’eventuale alleanza Lega-M5s, cui ne mancherebbero 46. Neanche un ipotetito governo del Presidente riuscirebbe a dare una guida al Paese: mancherebbero sempre 18 collegi.
Capitolo leader: il presidente del Consiglio uscente Paolo Gentiloni rimane in testa alle preferenze degli italiani con il 34%, davanti a Emma Bonino (30%) e a Luigi di Maio (29%). Staccati Silvio Berlusconi (23%), Matteo Salvini (23% dal 25% registrato la settimana precedente) e Matteo Renzi, al 22% in compagnia di Pietro Grasso.