Ha combattuto per cinque anni la sua battaglia contro la Sla, poi ha scelto di dire basta e di staccare la spina. Appena ha potuto grazie alla nuova legge sul Biotestamento. “Aspettava da anni – dice il suo legale – Sentiva di essere imprigionata nella malattia, dentro la quale sopravviveva a una vita che lei in quelle condizioni non voleva più vivere”. Così Patrizia Cocco, nuorese di 49 anni, sabato scorso ha ripetuto quattro volte “Sì” ai medici per rinunciare alla ventilazione meccanica e dare inizio alla sedazione palliativa profonda. È la prima volta in Italia dopo l’entrata in vigore della legge sul fine vita.
Ha stretto la mano di sua mamma e dei suoi cari, come riporta il quotidiano L’Unione Sarda, prima di chiudere gli occhi dopo cinque anni di lotta contro la Sclerosi laterale amiotrofica. La malattia le aveva tolto la possibilità, tra gli altri disturbi muscolari, di respirare da sola. La procedura è stata avviata attorno a mezzogiorno. Accanto alla donna, oltre ai testimoni, c’erano uno psicologo, il medico palliativista, rianimatore, anestesista e un medico di base. Dopo i suoi quattro sì, è stata sedata e poi “estubata”, andandosene senza soffrire.
Cocco, titolare di un’agenzia di viaggi, aveva tentato di entrare in un progetto sperimentale di cura all’ospedale Niguarda di Milano. Il suo legale si era rivolto al giudice tutelare di Nuoro per ottenere l’autorizzazione per l’assistenza medica, ma l’approvazione della legge sul Biotestamento ha reso inutile l’attesa della decisione del tribunale. “E’ stata una scelta di Patrizia molto lucida e coraggiosa – ha detto il suo avvocato e cugino Sebastian Cocco – La nuova legge permette ai medici di dare subito esecuzione alla volontà del paziente senza doversi rivolgere al giudice come succedeva prima della sua entrata in vigore e così a Patrizia è stato permesso di fare la sua scelta”. Patrizia Cocco, ha aggiunto il legale, “aspettava da anni la legge, che tutela il diritto alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione”.