di Renato foschi*
“Volevano dimostrare che esistono esseri inferiori. E ci riuscirono, in prima persona. Perché lo furono”. Così termina il libro “I Dieci” in cui il giornalista Franco Cuomo ha descritto il processo di rimozione dei dieci “scienziati” e docenti universitari italiani che firmarono e delle centinaia di intellettuali che invece sostennero il famigerato manifesto della razza del 1938.
Cuomo da convinto umanista si stupiva di questa rimozione. Personalmente ho notato che numerosi studenti entrano all’università con una idea vaga del razzismo e senza riflettere sui pregiudizi. Andando a guardare le banche dati internazionali si conferma l’impressione di essere di fronte a un meccanismo di rimozione. Gli statunitensi si occupano abbastanza di razzismo, gli europei – italiani compresi – scrivono relativamente pochi lavori scientifici dedicati al razzismo.
I ricercatori contemporanei concordano poi sul fatto che oggi il razzismo è più “discreto”, difficile da individuare e viene definito simbolico, implicito o ambivalente. Oggi si studiano forme di razzismo che agiscono a un livello differente rispetto al razzismo “classico”. Un sito dell’Università di Harvard fornisce, ad esempio, al visitatore una misura del proprio razzismo implicito . Gli psicologi americani stanno raccogliendo dati in differenti lingue sulla difficoltà delle persone ad attribuire significati positivi a tipologie di persone differenti da se stessi. Tendiamo, ad esempio, ad associare più lentamente termini con significato positivo (buono, sincero, onesto, eccetera) a immagini di persone appartenenti a gruppi diversi dai nostri (bianchi, neri, donne, uomini, gay, eccetera).
Del resto è esperienza comune che preferiamo avere rapporti con chi ci sembra simile e abbiamo magari difficoltà ad interagire con chi è diverso da noi. Questo meccanismo è il movente di una serie di dinamiche che, poste certe condizioni, portano concretamente alla creazione di quelle diffuse tendenze “neorazziste” che influenzano politica e si notano nelle scuole, nella società, nei fondamentalismi, nei crimini a sfondo razziale.
In primo luogo il razzismo spirituale e tradizionalistico finalizzato ad emarginare, a creare confini, o ad eliminare gli “eretici” oppure i fedeli di altre religioni, come ad esempio gli ebrei, in base ad accuse costruite ad hoc. Poi il razzismo nazista che, intriso di un particolare scientismo, era tutto finalizzato all’efficienza e si autorappresentava come moderno e persino “popolare”. Gli indesiderati erano eliminati per “il bene” dello stato. Per il fascismo il discorso era simile. L’esperimento della bonifica umana razionale che spostava popolazioni dal nord Italia per portarle a colonizzare il basso Lazio “bonificato” dalle paludi è stata la cifra del nostro armeggiare con le “razze” e con le stirpi.
Le attribuzioni di significato e le categorizzazioni con cui il mondo viene ordinato sono, quindi, la strada che porta direttamente al razzismo. Disumanizzare gruppi di persone, costruire leggende, ritenere i “diversi” un problema, sostenere che il mondo debba necessariamente essere ordinato secondo un vertice al cui apice ci sono i desiderabili e alla cui base ci sono gli indesiderabili, sono tutti meccanismi che portano ad una società, più o meno “discretamente”, razzista. Non può quindi stupire che oltre 300 italiani fra scienziati, intellettuali e uomini di fede sostennero, magari con orgoglio, il manifesto della razza e le relative epurazioni.
Per giunta occorre ricordare che l’eugenetica ovvero quella pseudoscienza finalizzata al miglioramento delle “stirpi” è stata in uso fino a pochi decenni fa. Le socialdemocrazie scandinave – oltre ad alcuni stati conservatori degli Usa – hanno infatti impiegato tecniche medico-biologiche per la sterilizzazione di massa dei propri ignari cittadini, diagnosticati come portatori di malattie fisiche o psichiche ereditarie, ai fini di un disciplinamento della società e del “risparmio” finanziario.
Il razzismo quindi non è solo un fenomeno lontano, di un’altra epoca, oppure di gruppi politici minoritari. Esso è sempre presente e può ripresentarsi perché l’essere umano ha dimostrato di avere una certa suscettibilità al razzismo. La storia e l’approccio critico ai problemi rimangono probabilmente i suoi unici antidoti. Per questa via si scoprirà, ad esempio, che oggi nessun biologo serio ritiene fondata l’esistenza delle razze umane.
* Psicologo e psicoterapeuta
Ordine Psicologi Lazio
Ordine professionale
Società - 5 Febbraio 2018
Cos’è il razzismo oggi
di Renato foschi*
“Volevano dimostrare che esistono esseri inferiori. E ci riuscirono, in prima persona. Perché lo furono”. Così termina il libro “I Dieci” in cui il giornalista Franco Cuomo ha descritto il processo di rimozione dei dieci “scienziati” e docenti universitari italiani che firmarono e delle centinaia di intellettuali che invece sostennero il famigerato manifesto della razza del 1938.
Cuomo da convinto umanista si stupiva di questa rimozione. Personalmente ho notato che numerosi studenti entrano all’università con una idea vaga del razzismo e senza riflettere sui pregiudizi. Andando a guardare le banche dati internazionali si conferma l’impressione di essere di fronte a un meccanismo di rimozione. Gli statunitensi si occupano abbastanza di razzismo, gli europei – italiani compresi – scrivono relativamente pochi lavori scientifici dedicati al razzismo.
I ricercatori contemporanei concordano poi sul fatto che oggi il razzismo è più “discreto”, difficile da individuare e viene definito simbolico, implicito o ambivalente. Oggi si studiano forme di razzismo che agiscono a un livello differente rispetto al razzismo “classico”. Un sito dell’Università di Harvard fornisce, ad esempio, al visitatore una misura del proprio razzismo implicito . Gli psicologi americani stanno raccogliendo dati in differenti lingue sulla difficoltà delle persone ad attribuire significati positivi a tipologie di persone differenti da se stessi. Tendiamo, ad esempio, ad associare più lentamente termini con significato positivo (buono, sincero, onesto, eccetera) a immagini di persone appartenenti a gruppi diversi dai nostri (bianchi, neri, donne, uomini, gay, eccetera).
Del resto è esperienza comune che preferiamo avere rapporti con chi ci sembra simile e abbiamo magari difficoltà ad interagire con chi è diverso da noi. Questo meccanismo è il movente di una serie di dinamiche che, poste certe condizioni, portano concretamente alla creazione di quelle diffuse tendenze “neorazziste” che influenzano politica e si notano nelle scuole, nella società, nei fondamentalismi, nei crimini a sfondo razziale.
In primo luogo il razzismo spirituale e tradizionalistico finalizzato ad emarginare, a creare confini, o ad eliminare gli “eretici” oppure i fedeli di altre religioni, come ad esempio gli ebrei, in base ad accuse costruite ad hoc. Poi il razzismo nazista che, intriso di un particolare scientismo, era tutto finalizzato all’efficienza e si autorappresentava come moderno e persino “popolare”. Gli indesiderati erano eliminati per “il bene” dello stato. Per il fascismo il discorso era simile. L’esperimento della bonifica umana razionale che spostava popolazioni dal nord Italia per portarle a colonizzare il basso Lazio “bonificato” dalle paludi è stata la cifra del nostro armeggiare con le “razze” e con le stirpi.
Le attribuzioni di significato e le categorizzazioni con cui il mondo viene ordinato sono, quindi, la strada che porta direttamente al razzismo. Disumanizzare gruppi di persone, costruire leggende, ritenere i “diversi” un problema, sostenere che il mondo debba necessariamente essere ordinato secondo un vertice al cui apice ci sono i desiderabili e alla cui base ci sono gli indesiderabili, sono tutti meccanismi che portano ad una società, più o meno “discretamente”, razzista. Non può quindi stupire che oltre 300 italiani fra scienziati, intellettuali e uomini di fede sostennero, magari con orgoglio, il manifesto della razza e le relative epurazioni.
Per giunta occorre ricordare che l’eugenetica ovvero quella pseudoscienza finalizzata al miglioramento delle “stirpi” è stata in uso fino a pochi decenni fa. Le socialdemocrazie scandinave – oltre ad alcuni stati conservatori degli Usa – hanno infatti impiegato tecniche medico-biologiche per la sterilizzazione di massa dei propri ignari cittadini, diagnosticati come portatori di malattie fisiche o psichiche ereditarie, ai fini di un disciplinamento della società e del “risparmio” finanziario.
Il razzismo quindi non è solo un fenomeno lontano, di un’altra epoca, oppure di gruppi politici minoritari. Esso è sempre presente e può ripresentarsi perché l’essere umano ha dimostrato di avere una certa suscettibilità al razzismo. La storia e l’approccio critico ai problemi rimangono probabilmente i suoi unici antidoti. Per questa via si scoprirà, ad esempio, che oggi nessun biologo serio ritiene fondata l’esistenza delle razze umane.
* Psicologo e psicoterapeuta
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.