Gabriele Rigotti venne arrestato assieme al fidanzato di Adele De Vincenzi, morta a luglio dopo aver assunto Mdma. Il pm aveva chiesto 8 anni e 8 mesi di reclusione per spaccio e morte in conseguenza di altro reato. Il giudice per l'udienza preliminare lo ha assolto perché "il fatto non sussiste"
È stato assolto per non aver commesso il fatto l’amico di Adele De Vincenzi, la 16enne genovese morta nel luglio scorso dopo aver assunto una dose di Mdma. Per Gabriele Rigotti, accusato di spaccio e morte come conseguenza di altro reato, il pm aveva chiesto la condanna a 8 anni e 8 mesi di reclusione. Ma il giudice Angela Nutini, chiamata a pronunciarsi dopo la scelta del rito abbreviato, ha deciso per l’assoluzione e ha ordinato la trasmissione degli atti al pubblico ministero perché indaghi eventualmente per omissione di soccorso.
Con Rigotti era stato arrestato anche il fidanzato di Adele, Sergio Bernardin, che però è a processo con rito ordinario. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della squadra mobile, i due la sera in cui morì Adele avevano consumato ecstasy a casa di Rigotti con la ragazza e un’altra minorenne: la droga era stata acquistata a Busalla da un pusher di 17 anni, indagato dal Tribunale dei minori.
La giovane si era sentita male in via San Vincenzo, nel centro di Genova, e poi era morta all’ospedale Galliera subito dopo. A chiamare i soccorsi, quella notte, era stato un netturbino il quale aveva visto la ragazza per terra e gli amici “confusi” che a suo dire “non facevano nulla” e “non volevano chiamare l’ambulanza”.