L’ultimo smacco ai lavoratori è arrivato ieri, all’alba, con la notizia dell’assunzione di 25 nuovi lavoratori non scelti tra quelli licenziati e in presidio da tre mesi, ed subito è scattata la controffensiva: blocco dei camion in entrata e in uscita dalla fabbrica. La tensione continua a salire a Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena, lì dove ha sede la Castelfrigo, azienda di lavorazione della carne. Dopo il licenziamento collettivo del 29 dicembre scorso, i 75 operai che lavoravano per due cooperative, alle quali l’azienda aveva appaltato la logistica, avevano dato avvio a un sit in permanente, notte e giorno, per chiedere il rispetto dei diritti e il reintegro, ma ora “abbiamo deciso di cambiare passo su questa vertenza e di protestare in maniera molto dura” , spiega Marco Bottura della Flai Cgil, perché “ancora una volta in maniera unilaterale Castelfrigo ha deciso di prendere i lavoratori che vuole, scelti tra quelli che non hanno scioperato, non rispettando l’intesa convenuta lo scorso dicembre con la regione e i sindacati”. Intanto i lavoratori che sorvegliano i cancelli avanti e dietro la fabbrica assicurano: “Il blocco andrà avanti fino a che non avremo una risposta”
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