Una settimana di scioperi a singhiozzo è bastata per portare a casa il risultato. Mobilitando quasi un milione di lavoratori, il sindacato metalmeccanico tedesco Ig Metall ha raggiunto uno storico accordo che include, tra l’altro, la settimana lavorativa di 28 ore su base volontaria e un aumento di salario del 4,3%. Un “compromesso tollerabile”, secondo la sigla e i lavoratori, che hanno comunque lamentato alcuni “elementi dolorosi” per entrambi. L’accordo coprirà 900mila addetti nel Land industriale del Baden-Württemberg e potrebbe essere esteso ai 3,9 milioni di metalmeccanici in tutto il Paese.

La concessione chiave è il diritto per i dipendenti più anziani di ridurre la loro settimana lavorativa a 28 ore per un periodo limitato di 6 a 24 mesi. Le imprese hanno ottenuto dal canto loro la possibilità di estendere la settimana lavorativa a 40 da 35 ore per i dipendenti che volessero farlo su base volontaria. I capi sindacali avevano minacciato uno sciopero a tempo indeterminato se le loro richieste non fossero state soddisfatte. Una protesta di questo tipo non si verificava nel settore dal 2003.

A livello salariale i sindacati chiedevano un aumento del 6%, passato in secondo piano rispetto alla questione della settimana corta. Le due parti hanno concordato un compromesso di un aumento del 4,3% da aprile, con alcuni pagamenti una tantum aggiuntivi. I dipendenti che ridurranno l’orario di lavoro, e conseguentemente vedranno tagliate le buste paga, potranno avere un altro “bonus di tempo”, pari a 8 giorni di ferie. L’accordo “rende giustizia alla straordinaria posizione economica del settore e avrà un effetto positivo sull’intera economia”, rafforzando la domanda interna, ha detto il capo dell’Ig Metall, Joerg Hofmann.

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