Se nel nostro paese un estremista islamico avesse aperto deliberatamente il fuoco contro innocenti inermi i giornali avrebbero parlato di attacco terroristico, di tentata strage. Gli italiani avrebbero avuto paura del carnefice e sarebbero scesi spontaneamente in piazza a solidarizzare con le vittime, a manifestare l’orgoglio per i propri valori così limpidamente scritti nella Costituzione repubblicana e vilipesi dall’attentatore che, dopo aver sparato, ha fatto il saluto romano e si è avvolto nel tricolore: la pace, la l’uguaglianza, la giustizia, la libertà, l’antirazzismo, l’antifascismo. Le forze politiche avrebbero deposto per una volta le ostilità e avrebbero sfilato insieme per le strade in difesa di quei valori.
Siccome invece a sparare è stato un fascista, siccome ha deliberatamente sparato contro i neri, i giornali hanno parlato del folle gesto di uno squilibrato, i politici – con poche eccezioni – hanno invitato a “non strumentalizzare” (Renzi), hanno raccomandato il silenzio (Di Maio) o hanno addirittura giustificato la strage, attribuendone le cause al disagio provocato dall’aumento della presenza degli immigrati (che in realtà diminiscono), all’aumento dei reati (che in realtà diminuiscono). Siccome l’attentatore fascista è stato anche candidato alle elezioni comunali con la Lega di Salvini e ha fatto da bodyguard al leader della Lega nei suoi comizi a Macerata, Salvini reagisce dando la colpa non al suo candidato che ha tentato una strage ma “A chi ci riempie di clandestini”: “È chiaro ed evidente che un’immigrazione fuori controllo, un’invasione come quella organizzata, voluta e finanziata in questi anni, porta allo scontro sociale”. Né il presidente del Consiglio né un altro esponente del governo vanno a trovare in ospedale le vittime. Né lo fanno i segretari dei partiti, con l’eccezione di Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista, oggi in Potere al popolo (dopo che sui social monta la polemica, si fanno avanti singoli esponenti di Leu e del Pd). Nel mondo rovesciato dove ci hanno catapultato, la politica quasi tutta ci spinge ad aver paura delle vittime invece che dei carnefici.
Viene comunque indetta una manifestazione antifascista e antirazzista, per sabato a Macerata. Aderiscono in migliaia, associazioni, partiti, sindacati, singoli cittadini. La Cgil organizza i pullman, in tanti si preparano a partire. Poi le agenzie battono un lancio, che lascia tutti basiti. Il sindaco di Macerata (Pd), chiede di sospendere la manifestazione:
MACERATA. ACCOLTO APPELLO SINDACO, SOSPESA MANIFESTAZIONE DEL 10. ANPI, ARCI, CGIL, LIBERA: NON SIA LUOGO DI PRESENZA NEOFASCISTA. (DIRE) Bologna, 7 feb. – “Si fermino tutte le manifestazioni”, questo l’appello di stamattina del sindaco di Macerata, Romano Carancini. Pronta la risposta da parte di Anpi, Arci, Cgil e Libera: “Nel prendere atto dell’appello, seppur tardivo, del sindaco di Macerata, abbiamo assunto la decisione, non senza preoccupazione e inquietudine, di sospendere la manifestazione nazionale del 10 febbraio”, scrivono in un comunicato congiunto. Al contempo, sottolineano, “pretendiamo che Macerata non diventi un luogo di attiva presenza neofascista: cio sarebbe in violazione della Costituzione della Repubblica, delle leggi vigenti in materia e della civilta. Siano quindi vietate le iniziative annunciate per i prossimi giorni in citta da Forza nuova, da Casapound e da tutti i seminatori di razzismo. Il sindaco sia protagonista, assieme ai ministri deputati, di questa operativa assunzione di responsabilita”. Ma allo stesso tempo, ricordano, “resta fermamente inteso che il nostro impegno continua nel solco di una forte azione di contrasto ai fascismi e ai razzismi che dovra necessariamente condurre il Governo a sciogliere i partiti e le associazioni che si richiamano a quelle aberranti ideologie”. Quindi nell’invitare “caldamente le cittadine e i cittadini a firmare in modo massiccio l’appello ‘Mai piu’ fascismi, chiamiamo fin d’ora a raccolta tutti i sinceri antifascisti e democratici per una grande manifestazione nazionale unitaria, da realizzare prossimamente”. La data e il luogo saranno decisi e comunicati dalle organizzazioni promotrici dell’appello. Restano autorizzate le conferenze stampa di Casapound e Forza Nuova, previste per oggi e domani.
In una repubblica fondata sull’antifascismo, dopo un’attentato fascista le istituzioni, i sindacati, le associazioni di Partigiani e i partiti che si definiscono democratici come il Pd non fermano le manifestazioni antifasciste: le convocano!
Fermare la manifestazione è un gesto di una gravità inaudita. Grazie alla tenuta dell’Assemblea Antifascista, il corteo è però confermato. “La manifestazione ci sarà: è il Pd a non esserci”, dicono i promotori: “L’idea di sfilarsi non è partita dai referenti sui territorio, ma c’è stata una chiamata dall’alto”.
Anche se l’Anpi, la Cgil, Libera hanno deciso di sfilarsi, nell’incredulità di tanti loro iscritti, sabato saremo comunque in piazza e saremo in tanti. L’appuntamento è per le 14.30 a Macerata. Mi auguro che decidano di scendere in piazza tutti partiti, come ha già annunciato che farà Potere al popolo. L’Antifascismo non è un’opinione di una parte, come non lo è il Fascismo. L’Antifascismo è patrimonio di tutti e il Fascismo è un crimine. Una repubblica è antifascista, o non è.