“Rimborsopoli grillina all’Europarlamento, ecco i documenti”. “Per nessuna delle missioni pubblicate in queste carte è stato chiesto il rimborso”. Il caso di Cristina Belotti, denunciato questa mattina dal quotidiano La Repubblica, è diventato il centro di una polemica non solo tra il giornale e il gruppo M5s al Parlamento europeo, ma anche di un botta e risposta con il gruppo Efdd che ospita gli europarlamentari grillini a Bruxelles. Secondo Repubblica, la responsabile della comunicazione del gruppo M5s a Strasburgo ha incassato alcuni rimborsi dall’Unione europea per aver seguito in più occasioni la campagna elettorale di Luigi Di Maio in Italia. Tradotto: soldi europei pagati per missioni di interesse nazionale. Il quotidiano, oltre a pubblicare la notizia ha aggiunto che la vicenda ha creato non pochi malumori nell’Efdd.
La giornata di campagna elettorale del Pd si è concentrata sulla vicenda. “Aspettiamo di conoscere le risposte grilline, ma soprattutto aspettiamo di vedere cosa fa Luigi Di Maio – ha detto il senatore del Pd Stefano Esposito – Gli segnaliamo, nel frattempo, che in Francia nei mesi scorsi, per una vicenda simile si dimisero tre ministri dell’attuale governo”. Ironica la presa di posizione del deputato dem Michele Anzaldi: “Ecco la svolta ‘europeista’ di Di Maio: far pagare a Bruxelles con i soldi dei cittadini la sua collaboratrice per la comunicazione – ha scritto su Fb – Cristina Belotti prende stipendio, rimborsi e diaria per lavorare all’attività Ue, ma in realtà risulterebbe essere spesso in Italia a fare campagna elettorale, come ha svelato un’inchiesta interna a Strasburgo”.
Nel pomeriggio, sull’edizione online di Repubblica, sono state pubblicate le carte su cui si basava l’articolo, cioè la lista – secondo il quotidiano – di rimborsi chiesti da Belotti, come richiesto in mattinata dal gruppo M5s. Pubblicazione che ha provocato l’intervento ufficiale di Efdd, con una smentita e un annuncio di querela: “Le mail pubblicate da La Repubblica dimostrano quanto affermato stamattina. L’elenco delle altre missioni pubblicate nel nuovo articolo sono state sottoposte a normale verifica interna e giudicate conformi, tant’è che per nessuna di quelle è stato chiesto il rimborso. A tutti i funzionari, anche ai colleghi di Cristina Belotti viene normalmente chiesta verifica delle missioni. Non è il primo caso in cui l’amministrazione di un gruppo verifica le attività dei funzionari”. Nella lettera il gruppo Efdd attacca il quotidiano: “Consigliamo a Repubblica di cambiare fonti, onde evitare altre polpette avvelenate”. E rinnova l’annuncio di querela: “Il 21 febbraio ore 10.30 si terrà l’udienza con il giornale del pd La Repubblica per la grave diffamazione fatta ai danni di Luigi Di Maio. Saremo lieti di procedere anche in questo caso a opportuna querela. Si consiglia inoltre al giornalista di andare a controllare cosa fanno e dove sono tutti i funzionari e i dipendenti dei partiti italiani rappresentati in Europa”.
Ma in serata Repubblica conferma punto per punto quanto pubblicato. “In tre casi documentati – chiarisce il caporedattore politico del quotidiano, Stefano Cappellini – sono state cancellate le richieste di rimborso della responsabile della comunicazione M5s a Strasburgo Cristina Belotti per un rientro in Italia che non aveva niente a che fare con il suo ruolo istituzionale al Parlamento europeo”. Dal quotidiano riferiscono inoltre che un comunicato attribuito ad Efdd in serata in difesa della europarlamentare è in realtà la copia di una nota dei 5 stelle diffusa qualche ora prima.