Baglioni 4/5
La conduzione non è il suo pane, ma questo è il meno. Il guaio è che parla di sé in continuazione, è enfatico e già il contesto – la rete ammiraglia della Rai – è abbastanza ingessato. Ha ripetuto perfino la storiella del dittatore artistico, che non se ne poteva più già prima dell’inizio del Festival. Chi lo conosce dice che pretendere da lui la modestia era troppo. Però il suo ruolo era quello di regista, fare troppe parti in commedia è controproducente. Il primo intervento, dopo l’esibizione di Fiorello, con le citazioni delle sue canzoni, abbassa immediatamente la temperatura in teatro. Per due ragioni: non è mai elegante essere auto riferiti. E poi dai, non sono proprio i testi di Fossati.