Ancora minacce per Tommaso Cerno, ex condirettore di Repubblica ora candidato con il Pd. Sul suo profilo Twitter è stata postata, dal profilo “battista da norcia”, una foto di un patibolo recante la frase: “Questo è il nostro obolo per te”. La foto è stata ripresa e commentata dallo stesso Cerno che ha scritto sul proprio profilo: “Un patibolo per me. Per quello che dico. Per le battaglie di libertà che combatto. Questa è l’Italia che vogliamo?”.
Un patibolo per me. Per quello che dico. Per le battaglie di libertà che combatto. Questa è l’Italia che vogliamo? https://t.co/Olz2VOSk7y
— Tommaso Cerno (@Tommasocerno) 6 febbraio 2018
Già tre anni fa, Cerno era stato vittima di un attacco simile. Sempre sul suo profilo Twitter era stata pubblicata una foto di una tavola imbandita con i cappi da impiccato. In quell’occasione, Twitter, dopo una lunga battaglia tra Italia e Stati Uniti, aveva dovuto fornire il nome dell’anonimo che venne indagato.
Il segretario del Pd Matteo Renzi ha subito retwittato il messaggio di Cerno e lo stesso candidato al Senato del Pd ha spiegato: “Non è la prima volta che ricevo minacce sui social. Usano sempre il patibolo. C’è chi mi vuole vedere morto. Sono minacce che non mi intimidiscono nel portare avanti le mie battaglie di libertà e per i diritti. Ma sono determinato anche questa volta a sporgere denuncia. Anche in rete ci vuole responsabilità. Non può essere una terra di pazzi e di estremisti che agiscono impunemente. Quello che mi preoccupa di più è il clima politico avvelenato in cui si sta svolgendo questa campagna elettorale. I social sono in parte lo specchio di un inasprimento di toni. Non c’è da stupirsi che ci siano gli hater se c’è chi ogni giorno soffia sul fuoco dell’odio”.
Il deputato dem Emanuele Fiano ha spiegato: “Solidarietà a Tommaso Cerno raggiunto da minacce di morte. Non è solo un gioco macabro ma una questione maledettamente seria. A forza di soffiare sulle braci dell’intolleranza e della paura hanno riacceso il fuoco dell’odio. Noi non cediamo e non ci facciamo intimidire, abbiamo la forza delle istituzioni repubblicane alle nostre spalle”. “Cappi agitati in Parlamento e cappi virtuali sono figli della cultura dell’odio e espressione di violenza. Solidarietà a Tommaso Cerno”. Lo dichiara in una nota Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center.