Terzo giorno di blocchi delle merci di fronte alla Castelfrigo di Castelnuovo Rangone, nel modenese. Continua il presidio dei lavoratori di fronte ai tre cancelli dell’azienda di lavorazione delle carni per impedire l’ingresso e l’uscita dei camion, per chiedere il reintegro dei 75 lavoratori licenziati. Il tentativo di mediazione arrivato ieri 7 febbraio dopo un incontro tra i dirigenti della Castelfrigo e il prefetto di Modena Maria Patrizia Pa è stato respinto dai sindacati. Sul tavolo, la promessa di assumere 4 persone da attingere tra i 126 lavoratori dichiarati in esubero (in sciopero dal 17 ottobre scorso e da 50 giorni in presidio permanente in via Allende) attraverso un’agenzia interinale, la Sapiens di Mantova, secondo le stesse modalità con cui sono stati inseriti, proprio tre giorni fa, altri sei lavoratori, selezionati dall’azienda tra coloro che non avevano mai partecipato agli scioperi. “Troppo poco, così non va, la Castefrigo deve smettere di adottare criteri discriminatori – ha detto Umberto Franciosi della Flai Cgil – Troppi mesi sono passati dall’inizio della nostra protesta. Il blocco si toglie solo se ci sono soluzioni che rientrano nell’alveo del rispetto delle regole”. Intanto, mentre polizia e carabinieri, insieme ad alcuni agenti della Digos e alla polizia municipale sorvegliano con discrezione la zona, Legacoop Estense fa sapere di aver avviato i colloqui per assorbire una parte dei lavoratori licenziati da Castelfrigo, secondo il piano di ricollocamento concordato con la Regione Emilia Romagna lo scorso 29 dicembre

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