SECONDA SERATA. Dal tentato golpe del Pippo Nazionale alla lezione di musica del professor Vecchioni, passando per Despacito e la sbronza di Shaggy: Sanremo è di nuovo Sanremo. Meno tensioni, meno cantanti, più spazi per respirare e fare spettacolo, a volte persino di buon livello. Manca Fiorello (e magari gli ascolti ne risentiranno) ma la seconda serata migliora sensibilmente rispetto alla prima. I conduttori si sciolgono, gli ospiti fanno il loro dovere (chi più, chi meno). Sull’onda dell’entusiasmo, persino le canzoni diventano (quasi) tutte orecchiabili. Il Festival di Baglioni prende forma, e non è così male come si poteva temere. VOTO 7,5