“Ero in prima fila alla messa del patrono, San Geminiano, e c’era anche lei. Ma il ministro Lorenzin l’ho incontrato più volte in diversi tavoli di lavoro. E adesso, visto che è candidata a Modena (all’uninominale per la coalizione di centrosinistra, ndr) ha colto l’occasione per venire a vedere una delle eccellenze della nostra città”. Non parliamo di enogastronomia o di motori, ma di pompe funebri. Nello specifico, della prima funeral home o “casa del commiato” in Italia, che si trova nella periferia modenese ed è di Gianni Gibellini, storico imprenditore del settore e presidente di Efi, “Eccellenza Funeraria Italiana”.
È questa l’associazione che ha stampato l’invito per l’evento con la ministra. Giorno: 12 febbraio. Lorenzin, si legge sull’invito, “visiterà l’eccellenza funeraria modenese Terracielo Funeral Home e si tratterrà per un incontro conviviale con gli invitati”. Si parte alle 19.30 con un “intrattenimento musicale”, segue alle 20 il “saluto del ministro” e infine alle 21 “cena a buffet nella sala ristorante di Terracielo”. Un’occasione importante per gli imprenditori che aderiscono a Efi, nata a Bologna nel 2012 “con l’obiettivo di riunire e di valorizzare le Imprese Funebri cui fanno riferimento le Case Funerarie che rispondono a standard qualitativi eccellenti in termini di servizi erogati e di prodotti utilizzati”.
L’invito ha iniziato a circolare su tante bacheche facebook degli utenti modenesi, che si domandano se il Pd voglia rivolgersi a quest’impresa “per il suo funerale“. O, in alternativa, sperano che si tratti di un fake. Nessuna bufala, è tutto vero.
“L’invito l’abbiamo mandato a tutti gli imprenditori del settore – continua Gibellini – ma se volete venire anche voi del Fatto non c’è nessun problema. Non abbiamo niente da nascondere. Il nostro lavoro dipende dal ministero della Sanità, quindi la Lorenzin è il nostro riferimento. Abbiamo lavorato insieme anche su un ddl a firma Vaccari per aumentare le detrazioni fiscali per i funerali e per uniformare a livello nazionale il trasferimento delle salme a bara aperta. Una legge che per ora è ferma. E visto che andiamo verso le elezioni, se ne riparlerà dopo le elezioni. La Lorenzin secondo me ha lavorato molto bene. Oh, e poi diciamo: una cosa come la Terracielo prima di noi in Italia non s’era mai vista. C’era solo nei film americani. A proporla vent’anni fa sembrava di parlare di ufo”.
Nessun sostegno politico diretto alla ministra, però. “Noi non c’entriamo niente con la politica, vogliamo solo le cose fatte per bene. La Lorenzin è la candidata del Pd? Non lo sapevo – continua Gibellini – credevo che fosse per una lista civica (Civica Popolare è il partito della ministra, ndr). Però sai cosa dico? Che uno si candida, poi decidono gli elettori”. Infatti, gli elettori. Un punto dolente per il Pd modenese che nelle ultime settimane, secondo fonti dem contattate da ilfattoquotidiano.it, non ha ricevuto segnali di apprezzamento della base sulla scelta della candidata. E nemmeno dalla dirigenza sul territorio. “Gli iscritti vedono e sanno che non è una candidata del nostro partito – spiega Davide Fava, segretario provinciale del Pd modenese -. Sanno anche che siamo all’interno di una coalizione e che i candidati sono espressione di un soggetto che è alleato con noi. E che da cinque anni governiamo insieme”. Ma la Lorenzin è candidata all’uninominale per un territorio col quale non ha legami. “Sta girando molto in queste settimane e oltre all’eccellenza della Funeral Home ne vedrà tante altre. Gli elettori la stanno conoscendo”. Anche sui social, dove non mancano i commenti ai post relativi alle sue iniziative nel Modenese. L’ultima, di oggi. Scrive la ministra su Twitter: “Questa mattina siamo a #Modena ad inaugurare il Teatro Anatomico Restaurato dopo i danni subiti durante il terribile terremoto del 2012″. E c’è chi commenta: “Come quando Andreotti inaugurava gli stabilimenti della @CentroPermaflex di Frosinone. Le campagne elettorali non sono cambiate di una virgola”.
Nella foto: Beatrice Lorenzin sulla tomba di San Geminiano in Duomo a Modena