CINQUANTA SFUMATURE DI ROSSO di James Foley. Con Dakota Johnson, Jamie Dornan, Eric Johnson. Usa 2018. Durata: 105’. Voto 1,5/5 (DT)
Terzo capitolo, ma non è detto che sia l’ultimo, di una saga preannunciata scabrosa ma già arenatasi fin dal primo titolo (quello con le sfumature di grigio) nelle maglie di un’autocensura elementare sulle pratiche bondage. Stavolta Anastasia e Mister Grey si sposano, ma il solito risentito e furioso Jack Hyde continua a tormentare la coppia minacciando mille vendette fino all’improbabile sequestro della sorella di Grey. La solita esibizione pacchiana dei resort di lusso, aerei personali, appartamenti superchic, con il risaputo tira e molla sessuale tra i neosposini. Il vizietto di lui, per fortuna, viene tollerato di più da lei. Così dopo frustini e mini plug-in anali, fa il suo ingresso nella “camera rossa” anche un vibratore di ultima generazione. Cinquanta… si conferma un grossolano e pruriginoso cocktail cine-letterario per un target di pubblico già pronto: agitare un po’ di brani accattivanti R&B, attori che ammiccano a quella cosina lì invece di recitare, sottotrame inutili e impalpabili. Qui poi c’è pure il tentativo di imbastire un thriller, ma è un’idea che fa talmente pena da rimpiangere la titubante timidezza di Anastasia di fronte al mondo di sadomaso che le si apriva davanti nel primo episodio della saga. Appello importante: Dakota Johnson, classe ’89, ha già qualche ruga sul viso. Fermarsi qui sarebbe opportuno.
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