“Macerata? Io che non sono in campagna elettorale posso dire “serenamente” che la paternità pseudo-culturale di questo attentato terroristico in puro stile neofascista non è attribuibile solo a Salvini. La responsabilità politica, purtroppo, è quasi trasversale“. Sono le parole pronunciate a L’Aria che Tira (La7) dal vignettista Vauro, che aggiunge: “La demonizzazione e la criminalizzazione del fenomeno migratorio e del migrante in quanto persona appartengono un po’ a tutti gli schieramenti politici. Tanto che questa campagna elettorale si sta giocando sulla pelle degli stessi migranti. Peraltro, siamo un Paese che ha conosciuto già il terrorismo fascista. Tra le tante emergenze di cui si sbraita in campagna elettorale bisognerebbe ricordare quant’è importante l’attenzione antifascista nei momenti più delicati per la democrazia di questo Paese”. Vauro poi sottolinea: “E’ allucinante fare una connessione tra l’atroce e terribile fatto di cronaca nera quale è stato l’omicidio di Pamela e un attentato terroristico a colpi di pistola contro persone che con l’assassinio di Pamela non c’entravano nulla. E questo la dice lunga di quanto il fascismo e la xenofobia siano entrati, per colpa della politica, nel senso comune delle persone. Minniti ieri ha detto che ha voluto ridurre gli sbarchi perché prevedeva casi come quelli di Traini. Io allora” – continua – “capisco tre cose: innanzitutto, visto che questo ministro è così preveggente, perché uno squilibrato, come viene definito, anche se per me è un fascista, aveva la pistola con tanto di autorizzazione? In secondo luogo, noto che la logica è: se non ci fossero stati i migranti, nessuno gli avrebbe sparato. Un po’ come dire che, se prima della Seconda Guerra Mondiale. non ci fossero stati gli ebrei, non sarebbero esistiti i campi di concentramento“. E chiosa: ” Infine, riscontro una completa devalorizzazione della vita umana: la riduzione degli sbarchi di Minniti ha significato consegnare vite umane in mano dei carnefici in Libia. Quando si comincia a pensare che la vita di un clandestino ha meno valore di quella di un altro, in quel momento si diventa tutti corresponsabili. E io non mi tiro fuori: mi sento corresponsabile di ciò che è accaduto a Macerata”