Ci sono altri due nigeriani coinvolti nell’inchiesta omicidio di Pamela Mastropietro, la ragazza di 18 anni di Macerata, il cui cadavere è stato trovato in due trolley. Uno, ha 27 anni ed è stato bloccato dai carabinieri di Milano alla Stazione Centrale del capoluogo lombardo mentre cercava di raggiungere la Svizzera. I militari hanno individuato l’uomo su indicazione dei colleghi marchigiani. Il secondo, invece, è stato individuato a Macerata.
Non è stata ancora diffusa l’identità dei due ma la procura marchigiana ha precisato che, al momento, non sono stati emessi fermi. Entrambi sono al momento sotto interrogatorio. A mettere gli inquirenti sulle tracce dei due uomini sono stati i risultati della seconda autopsia sul corpo della giovane, in particolare il modo in cui è stato sezionato il corpo della vicenda. Gli inquirenti sono convinti che lo smembramento del cadavere non possa essere stato eseguito da una sola persona. Il sospetto è che i due nigeriani rintracciati oggi abbiano aiutato a sezionare e occultare il cadavere nelle valigie poi abbandonate a Pollenza. I carabinieri, che vagliano la posizione anche di altre persone, stanno interrogando i sospetti per capirne gli spostamenti, la posizione nelle ore in cui Pamela è morta o è stata uccisa e verificarne così l’alibi. “Sono in corso e si protrarranno per l’intera giornata audizioni a chiarimenti di più soggetti di nazionalità nigeriana. Non sono stati effettuati fermi”, fa sapere in una nota il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio.
Nella vicenda erano già coinvolti altri due uomini originari della Nigeria: Innocent Oseghale, arrestato per occultamento e vilipendio di cadavere. E poi Lucky Desmond, l’altro nigeriano chiamato in causa per la cessione di eroina a Pamela. Diverse persone – tutte originarie della Nigeria – sono state sentite durante la giornata dai carabinieri di Macerata. Gli interrogatori sono in corso e si protrarranno per l’intera giornata. Giovedì 8 febbraio, invece, è stata eseguita la seconda autopsia sul cadavere della giovane. I primi esiti degli espletati accertamenti medico-legali non hanno consentito di raggiungere risultati altamente significativi sul piano probatorio”, aveva spiegato il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio. “Ulteriori accertamenti di laboratorio – ha anticipato il magistrato– saranno effettuati la settimana prossima”.